Fino a 600 vaccini somministrati ogni giorno. Nel primo Drive Through allestito in Italia, nel parco di Trenno, nord-ovest di Milano, prosegue a pieno ritmo la campagna di immunizzazione. Dalle 8.30 alle 17.30 sono centinaia le persone che si sottopongono alle inoculazione – sia Pfizer che AstraZeneca – restando sedute nella propria auto. Il centro, gestito dal ministero della Difesa in collaborazione con l’azienda sociosanitaria “Santi Paolo e Carlo” della Regione Lombardia, rappresenta la più grande operazione vaccinale del Paese, detta anche “operazione Eos”. Diretta dal Comando Operativo Interforze dell’Esercito italiano, prevede l’utilizzo di 5 tende tensostruttura (12 mt per 12 mt cad.), 7 tende pneumatiche gonfiabili e un container per lo stoccaggio dei rifiuti speciali: il tutto dislocato in uno spazio di circa 2.000 mq zona della zona parcheggio grande 20.000 mq.

Macchine in fila al drive through del Parco di Trenno

 

Le testimonianze – «Avevamo appuntamento dalle 9 alle 10. Sono le 11 e siamo ancora in fila. Non c’è organizzazione», dice una signora di 80 anni, accompagnata dal figlio. Un’attesa lunga che ha messo a dura prova la pazienza di alcuni, ma non di tutti. C’è anche chi ha colto l’occasione per testimoniare l’efficienza della nuova procedura, che consente alle persone di ricevere il vaccino senza lasciare l’auto: «Abbiamo impiegato poco tempo. Anche la scorsa volta quando ho accompagnato mio padre è stato vaccinato subito. Abbiamo fatto poca fila e penso che sottoporsi al vaccino in macchina sia un’opzione molto più rapida», afferma una donna, appena uscita dal Drive Through. «A mia madre il medico ha consigliato il Pfizer che è quello che le hanno somministrato qua. Sono a favore del vaccino nonostante la paura diffusa e i pareri degli scettici», conclude. La bufera mediatica sulla sicurezza del vaccino, nata dopo i primi casi di trombosi, non scoraggia quelli che hanno raggiunto il centro. Una signora è convinta che «per alcune fasce d’età il vaccino è necessario». E prosegue: «Alla fine cosa non è rischioso nella vita?». «È una scelta, ognuno è libero di farlo o meno», le fa eco un’altra donna, dopo aver ricevuto la dose. Il timore si nasconde tra le parole anche dei neo-vaccinati: «Ho avuto due trombosi e, nonostante ciò, mi hanno somministrato l’AstraZeneca. Avevamo chiesto un altro vaccino ma ci è stato detto che potevamo fare solo quello. Ci hanno rassicurato sul fatto che non è pericoloso». E conclude: «io adesso però ho paura».

Una delle 6 tensostrutture dove si somministrano i vaccini

I centri in Italia – Su tutto il territorio nazionale sono 138 i Drive Through della Difesa, 28 solo in Lombardia. I presidi vaccinali già operativi sono sette. Due a Milano presso l’Ospedale Militare di Baggio e, dal 15 marzo, al Drive Through del Parco Trenno. A Roma, presso la Cecchignola, e a Cosenza, dove è stato riconvertito l’ospedale da campo costruito dall’Esercito Italiano. A Pomigliano D’Arco, in provincia di Napoli, e a Caserta, presso la Caserma della Brigata “Garibaldi” in cui la Difesa fornisce solo l’infrastruttura e il supporto logistico, mentre il personale sanitario proviene dall’azienda sanitaria locale. Il settimo si trova a Isernia, in Molise.