Partito nazionalsocialista italiano dei lavoratori. Un nome che non lascia spazio a dubbi sulla natura neonazista, xenofoba e antisemita. Nella mattinata di giovedì 28 novembre le indagini della Digos di Enna, della Direzione centrale della polizia di prevenzione e della Procura distrettuale antimafia e antiterrorismo di Caltanissetta hanno portato a 19 decreti di perquisizione domiciliare in tutta Italia, in quella che è già stata ribattezzata operazione “Ombre nere”. Le accuse: partecipazione ad associazione eversiva e istigazione a delinquere. Durante l’operazione le forze dell’ordine hanno sequestrato armi ed esplosivi, oltre a portare alla luce una fitta attività di reclutamento social. Ai vertici del gruppo c’era una donna, 50enne impiegata di Padova, incensurata.Si faceva chiamare “sergente maggiore di Hitler” e il suo compito primario era quello di diffondere contenuti ideologici xenofobi.

La chat chiusa. La polizia ha trovato una serie di materiali che servivano ad allargare la rete della militanza nel gruppo. Oltre a riviste, libri e bandiere riconducibili al retroterra ideologico dell’estrema destra nazi-fascista, è stata scoperta l’esistenza di una chat chiusa dal nome emblematico: Militia. Al suo interno venivano condivisi contenuti che servivano all’addestramento degli aderenti, accomunati, come spiegano gli inquirenti, dal «medesimo fanatismo ideologico». Il gruppo cercava poi di entrare nei principali canali della militanza di estrema destra internazionale: su tutti, “Aryan white machine – C18”, direttamente collegato al neonazismo britannico che gravita intorno alla rete globale “Blood and honour” (Sangue e onore).

La conferenza di Lisbona. L’indagine ha rilevato la presenza di membri del gruppo anche alla Conferenza di Lisbona dello scorso 10 agosto, durante la quale il movimento portoghese “Nova ordem social” (Nuovo ordine sociale) ha cercato di portare alla nascita di un movimento neonazista transnazionale che riunisse i principali gruppi di estrema destra del continente. Oltre ai militanti del Partito nazionalsocialista dei lavoratori, la rappresentanza italiana più nutrita era quella di Autonomia nazionale. Insieme a loro,  i tedeschi di Die Rechte e i francesi del Parti Nationaliste Francais.

Gli snodi criminali. L’inchiesta sta portando alla luce, oltre ai legami con movimenti affini a livello europeo, una galassia frastagliata di soggetti riconducibili a differenti organizzazioni terroristiche o criminali. Tra i membri di spicco dell’organizzazione figura anche un pregiudicato legato alla ‘ndrangheta ed ex legionario di Gladio, l‘organizzazione paramilitare anti-comunista attiva durante gli anni della Guerra fredda e della strategia della tensioneDopo un passato da collaboratore di giustizia, era stato referente di Forza nuova per il Ponente ligure.