Morte sul lavoro a Piacenza

Donna morta schiacciata in una vetreria a Piacenza (Google/Creative Commons)

Intorno alle 3 di notte una donna è morta schiacciata tra due macchinari mentre lavorava. L’incidente si è verificato nella notte tra domenica 6 e lunedì 7 novembre nella vetreria di Borgonovo Val Tridone, alle porte di Piacenza. La vittima è Nicoletta Paladini, operaia di 50 anni, e secondo le testimonianze sarebbe rimasta schiacciata tra un nastro trasportatore e un macchinario porta bancali. Gli operatori del 118 non hanno potuto che accertare il decesso della donna dopo che i vigili del fuoco ne avevano liberato il corpo. I carabinieri di Piacenza indagano sulle cause dell’incidente e hanno disposto l’autopsia.

Casi in aumento rispetto al 2021. Il caso di Borgonovo si aggiunge alla sequela di decessi avvenuti recentemente sul posto di lavoro: cinque giorni fa un operaio a Guidonia è caduto da un capannone; una dinamica simile ha causato la morte lo scorso 4 novembre di un operaio a Casale Monferrato. Sono in tutto 790 sono le morti sul lavoro da gennaio a settembre 2022, circa tre al giorno, secondo il report pubblicato dall’Inail. L’Associazione nazionale mutilati e invalidi del lavoro, il 9 ottobre scorso in occasione della “Giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro” ha parlato della situazione attuale. Gli incidenti mortali risultano in diminuzione rispetto al 2021, -13,2%, 120 in meno. Tuttavia, se si tiene conto delle vittime non correlate all’infezione da Covid-19 si assiste a un aumento dei casi: da 179 a 216. In crescita anche il numero degli infortuni: 536.002, +35,2% in confronto all’anno passato. Il Sempre il 9 ottobre il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha voluto sottolineare l’importanza della ricorrenza e la gravità della situazione: «Lavorare non può significare porre a rischio la propria vita. Ecco perché la giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro è occasione preziosa per richiamare l’attenzione su un fenomeno inaccettabile in un paese moderno che ha posto il lavoro a fondamento della vita democratica».
Il 20 ottobre scorso si è tenuta a Milano una manifestazione congiunta dei principali sindacati italiani: CGIL, CISL e UIL si sono unite per denunciare il fenomeno “in enorme crescita”, come l’ha definito Vincenzo Greco, sindacalista CGIL e membro della segreteria della Camera del lavoro metropolitana di Milano intervistato dall’Agenzia Dire. Un fenomeno che non viene inquadrato nella sua complessità dal report Inail che non può intercettare il lavoro nero. Lo stesso giorno a Torino le sigle sindacali hanno indetto uno sciopero generale.

Le cause e le richieste dei sindacati. – Tra le cause del fenomeno ci sarebbe l’incuria nelle norme di sicurezza e le precarietà contrattuali. I sindacati chiedono maggiori ispezioni sul posto di lavoro e pene certe, inoltre propongono di legare i finanziamenti del PNRR a investimenti sulla sicurezza nel lavoro. Il segretario generale della CGIL, Maurizio Landini, nel suo intervento a Piazza del Popolo del 29 ottobre durante la manifestazione “Sanità, se non la curi non ti cura!” ha ribadito l’importanza di un intervento per prevenire le morti sul lavoro, argomento di cui ne avrebbe parlato con la rispettiva Ministra Marina Elvira Calderone. Mercoledì 9 novembre i sindacati incontreranno per la prima volta la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni dove tra i vari temi si discuterà anche delle morti sul posto di lavoro.