Solo pronunciare “ufficio anagrafe” causa ogni anno i brividi a milioni di italiani. Da oggi, 15 novembre, forse si possono dimenticare le code interminabili e le marche da bollo adesive: nasce infatti il “Servizio anagrafico digitale”, grazie al quale si possono ottenere i certificati – come ad esempio le proprie generalità, lo stato di famiglia e gli estremi dell’atto di nascita – gratuitamente e online. Il primo certificato è stato scaricato domenica in anteprima dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha dimostrato in un video la velocità della procedura. Il ministro per l’Innovazione tecnologica Vittorio Colao l’ha definita la «prima di una serie di innovazioni tecnologiche che la pubblica amministrazione implementerà per migliorare la vita di tutti».

Dove e come – Per ora sono 14 i certificati che si possono scaricare digitalmente in 7.810 comuni italiani. In questo modo 66.586.156 cittadini – ossia il 98% degli italiani – d’ora in poi non saranno costretti ad allontanarsi dalla propria scrivania, limitandosi a fare pochi clic dal pc di casa o ufficio. Le vie per accedere alla piattaforma sono due: il Ministero dell’Interno ha messo a disposizione il portale web www.anagrafenazionale.interno.it, ma lo stesso risultato si può ottenere collegandosi al sito www.anagrafenazionale.gov.it. Dopodiché, ci si può accreditare online in tre modi diversi: con Spid (Sistema pubblico di identità digitale), carta d’identità elettronica o carta nazionale dei servizi. Dopo aver scelto il certificato e il motivo della richiesta, l’utente può decidere se scaricare il documento o riceverlo via email. Tutti i certificati hanno una validità di tre mesi, nell’arco dei quali saranno disponibili nel profilo personale alla sezione “Certificati”.

Chi può accedere – Possono ricorrere alla procedura online tutti i cittadini italiani, mentre quelli residenti all’estero iscritti all’Aire (Anagrafe degli Italiani residenti all’estero) limitatamente ai certificati di nascita, di matrimonio, di cittadinanza, di residenza Aire, di stato di famiglia Aire, di unione civile e di contratto di convivenza. In più, la procedura consente di chiedere una certificazione anche per un familiare.

Digital divide – Secondo il recente rapporto Censis “La digital life degli italiani”, la connessione internet è una chimera per 4,3 milioni di persone. Questo dato rischia di rendere ineffettiva la rivoluzione digitale dell’anagrafe, che quindi escluderà circa il 6% dei cittadini. Inoltre, 22,7 milioni di persone lamentano disagi in casa a causa di stanze sovraffollate che rendono difficile lo svolgimento delle proprie attività digitali, nonché connessioni instabili e malfunzionanti. Per non parlare dei 24 milioni, soprattutto tra i più anziani, che non padroneggiano le nuove tecnologie, a cominciare dalla messaggistica istantanea.