Quaranta positivi alle varianti brasiliana e inglese. Così Perugia si è risvegliata in piena zona rossa. Dall’8 febbraio l’Umbria è divisa in due, come i colori che la segnano sulla mappa del rischio dei contagi. Oltre al capoluogo, anche altri sei comuni del ternano sono tornati alle autocertificazioni, alle limitazioni delle attività sportive e alla didattica a distanza totale: il lockdown. Il resto del territorio regionale è ancora arancione. In corso Vannucci, nel pieno centro della città più grande della regione, c’è il deserto: solo qualche operaio che lavora davanti alle serrande chiuse dei bar. E il direttore generale dell’Ospedale Santa Maria della Misericordia Marcello Giannico  avverte: “Non ci aspettavamo un’ondata così importante”.

By Luca Vanzella – Flickr: Perugia panoramic

Focolai negli ospedali –  La scelta di istituire le zone rosse è arrivata dopo il responso sui 42 tamponi inviati nei giorni scorsi a Roma, a seguito dell’aumento delle velocità di contagio registrate nelle due settimane precedenti. I medici avevano notato un aumento dei contagi all’interno degli ospedali e  L’Istituto Superiore di Sanità (Iss) ha poi trovato traccia di ben due varianti del Coronavirus all’interno dei campioni. 18 tamponi contenevano la variante inglese, molto contagiosa e capace di diffondersi più facilmente tra i bambini, e 12 la brasiliana. Quest’ultima ha colpito anche due anziani di 78 e 80 anni, che non hanno fatto in tempo a ricevere il vaccino. L’Umbria è ormai un’osservata speciale e i numeri iniziano a preoccupare. Il 7 febbraio si è registrato il nuovo picco di ricoverati per Covid: 484, in aumento di 26 unità rispetto al giorno precedente. Tre persone sono state portate in terapia intensiva. Il numero dei positivi è aumentato di 382 (l’8,8% in più rispetto al 6 febbraio). Il professor Claudio Dario, direttore generale della Salute per la Regione Umbria, spiega al Corriere della Sera che la sua regione sta registrando un andamento anomalo delle curve. Il virus ha iniziato a essere maggiormente presente tra i bambini nella fascia di età tra i 6 e i 10 anni e tra gli 11 e i 13 anni, arrivando a colpire anche i minori di cinque anni.

L’ordinanzaLa regione Umbria ha emanato un’ordinanza per fare fronte all’allarme. Il provvedimento n.14 del 6 Febbraio 2021 è stato firmato dalla presidente della Giunta Regionale Donatella Tesei e introduce misure valide fino al 21 febbraio 2021. In primo luogo, istituisce la già citata istituzione della zona rossa in tutta la provincia di Perugia e in qualche comune dell’altra provincia umbra, Terni. L’intervento restringe quindi le disposizioni del Governo, che inseriscono l’Umbria in zona arancione. Gli alunni di ogni classe in zona rossa torneranno alla didattica a distanza. Non solo gli studenti delle superiori, quindi, ma anche quelli delle primarie di primo e secondo grado. Stessa sorte per i servizi socio-educativi dell’infanzia. In conformità con le disposizioni sulla zona rossa, anche la caccia è stata proibita. Non sarà consentito distribuire e consumare all’aperto cibi e bevande. Non si potranno utilizzare gli spazi gioco dei giardinetti pubblici, né praticare attività ludiche e sportive nei parchi.

Nuovo stop allo Sport – Gli atleti dovranno stare particolarmente attenti. L’articolo 4 dell’ordinanza impedisce le attività legate agli sport di squadra e di contatto (individuati dal provvedimento del ministro dello Sport del 13 ottobre 2020) in tutto il territorio della Regione. Niente gare, né competizioni per ogni cittadino, non solo per chi è in zona rossa. Non ci si potrà allenare né al chiuso, né negli spazi aperti, senza distinzioni tra chi vuole praticare la propria attività in forma individuale e chi in squadra.

Le varianti spaventano le Regioni – Dall’ 8 febbraio le regioni gialle sono 17, insieme a Sardegna e alla provincia autonoma di Trento. Oltre a Perugia sono rossi l’Alto Adige, il Molise e le Marche. Anche in questa regione sono stati trovati nuovi casi di variante inglese nelle scuole. La gestione del Covid è uno dei temi più spinosi per il nuovo presidente del Consiglio Mario Draghi, che ha trascorso il fine settimana proprio nel perugino, nella sua casa di Città della Pieve.