Quinta dose al via. Continua la campagna vaccinale anticovid con i nuovi farmaci aggiornati contro la variante Omicron autorizzati dall’Aifa e dall’Ema. Le prenotazioni sono aperte sulle piattaforme regionali preposte per gli over 80 che hanno già ricevuto una precedente dose di richiamo, per gli ospiti delle strutture residenziali per anziani e per gli over 60 con fragilità motivata da patologie. La situazione coronavirus in Italia continua ad essere monitorata dal ministero della Salute e dall’istituto superiore di Sanità. Ad oggi, secondo i dati forniti dal Commissario straordinario per l’emergenza Covid-19, sarebbero 519.789 gli attualmente positivi, mentre nelle ultime 24 ore sono stati 25.554 i nuovi casi di coronavirus registrati in Italia, un calo del -15,5. Dati incoraggianti, che fanno sperare in una vita d’uscita dalla pandemia, risultato della campagna vaccinale che continua su tutto il territorio nazionale. Sulla base di questo contesto epidemiologico (ottobre 2022), il Ministero della Salute, con una nota congiunta con Consiglio Superiore della Sanità (CSS), Iss e Aifa (l’agenzia del farmaco), raccomanda l’esecuzione di una quinta dose per le categorie più fragili.

Preoccupa ancora il livello del Rt, l’indice di trasmissibilità, che secondo gli ultimi dati disponibili si attesta 1,27, di poco oltre la soglia di sicurezza. Tuttavia la somministrazione del quinto richiamo inizia quando solo il 6,77% della popolazione italiana ha fatto la quarta dose. Il 67,90% ha fatto la terza dose. L’84,35% della popolazione ha completato il ciclo vaccinale primario. Il 1,45%, invece, è in attesa di seconda dose.

Complessivamente – contando anche il monodose e i pre-infettati che hanno ricevuto una dose – è almeno parzialmente protetto l’85,81% della popolazione italiana. Manca ancora la linea del nuovo titolare della Salute Orazio Schillaci, riguardo all’azione di governo per il contrasto al coronavirus. In un’intervista del 14 ottobre 2021 al programma Uno Mattina di Rai 1, il neo-ministro si era detto fiducioso del fatto che i giovani si erano vaccinati quasi al 90%. “Io credo che bisogna dare un messaggio positivo, perché è straordinario che oltre il 90% degli studenti universitari si siano fatti vaccinare. Questo è molto importante. Se noi guardiamo ai dati epidemiologici, gran parte dei decessi nelle situazioni più gravi di questa pandemia riguardano gli over 50. Quindi il fatto che dei ragazzi, media ventenni, abbiano con grande senso civico capito l’importanza per gli altri della loro vaccinazione è un dato di fatto importante”. Schillaci sottolineò anche l’utilizzo del green pass come “strumento indispensabile per assicurare la sicurezza all’interno delle aule universitarie”.