«Siamo vicini alla zona arancione? Temo di sì. L’occupazione dei posti ospedalieri sta continuando a salire, non c’è dubbio». È la prevsione, non  imncoraggiante, di Guido Rasi, consulente scientifico del commissario per l’emergenza Covid Francesco Paolo Figliuolo. «E’ fondamentale fare subito le terze dosi. E’ una corsa contro il tempo». L’Italia cerca contromisure prima che la nuova variante Omicron diventi incontrollabile. Per giovedì 23 dicembre, il presidente del Consiglio Mario Draghi ha convocato a Palazzo Chigi una cabina di regia per discutere su misure d’intervento potenziate. Mascherine all’aperto in tutto il Paese, validità del green pass da 9 a 7 mesi, tamponi obbligatori anche ai vaccinati per veglioni nei locali pubblici, capodanni in piazza e in discoteca. Questi i temi di discussione. «C’è preoccupazione, ci stiamo confrontando, numeri alla mano, per valutare le soluzioni possibili», ha detto il ministro alla Salute Roberto Speranza a “Che tempo che fa”. «Ora non ci sono limitazioni, le attività economiche sono aperte, merito di una grande campagna di vaccinazione».

Tamponi e green pass – La cabina di regia punterà a introdurre l’obbligo di tampone a tutti, vaccinati e non, per gli eventi affollati. Se su veglioni, feste in piazza e discoteche non sembrerebbero esserci molti dubbi, è possibile che la misura riguardi anche gli stadi e a tutte le manifestazione sportive in generale. Da discutere se allargarla poi a cinema e teatri, mentre dovrebbero essere esclusi i ristoranti. Nessuna novità invece sui trasporti, come ha affermato il ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili Enrico Giovannini a Radio24. «Il green pass utilizzato nelle ultime settimane per il trasporto pubblico locale è già una misura piuttosto robusta». Dopo l’approvazione, l’entrata in vigore dei provvedimenti è prevista per il 27 dicembre.

L’obbligo vaccinale – L’altro tema caldo, a Palazzo Chigi, sarà l’estensione dell’obbligo vaccinale, per ora limitato a sanitari, personale scolastico e forze dell’ordine. La proposta, è di allargare la platea a tutti i lavoratori. Servirà prima capire se questa misura sia indispensabile o meno. Dovessero prevalere i pareri positivi, bisognerà poi definire tempi e modi: se ne parlerebbe comunque per il 2022. Tra i più propensi a questa soluzione c’è l’assessore alla Sanità del Lazio Alessio D’Amato: «Il governo deve introdurlo per sradicare lo zoccolo duro dei no vax che mette a rischio il resto della popolazione», ha detto in un’intervista al Messaggero, «Solo così possiamo tranquillizzare gli italiani sulla bontà del vaccino».

Il pericolo Omicron – «Le restrizioni in arrivo sono necessarie, è giusto essere guardinghi e rafforzare le misure di protezione e prevenzione collettive e individuali», ha detto al Corriere della Sera il virologo del Cts Giorgio Palù. È necessario giocare d’anticipo con la variante Omicron, per ora poco diffusa in Italia, ma con numeri in crescita nell’ultima settimana: secondo la banca dati Gisaid, la percentuale dei casi dovuti alla nuova mutazione del virus è aumentata da 0.5% a 1.1% tra il 15 e il 20 dicembre. «La preoccupazione in questo momento è legata alla maggiore contagiosità della variante Omicron, più aumentano i casi più gli ospedali si riempiono», ha detto a Radio Cusano Campus il presidente di Fondazione Gimbe Nino Cartabellotta, «In alcuni ospedali si sta già verificando la ‘cannibalizzazione’ dei posti letto da parte dei malati Covid, nel senso che ci sono molti malati di altre patologie che non si riescono più a curare, alcuni interventi vengono rimandati». Preoccupazione condivisa da Alessandro Vergallo, presidente dell’Associazione anestesisti rianimatori ospedalieri italiani, in una diochiarazione all’Ansa: «Nelle prossime due-tre settimane ci aspettiamo un aumento del 70% dei posti letto occupati in intensiva da malati Covid, raggiungendo così circa 1700 pazienti ricoverati nelle terapie intensive. Servirebbero misure di contenimento sociale, come il lockdown per i non vaccinati».

La corsa alle terze dosi – L’unico modo per gestire la situazione è accelerare con la somministrazione delle terze dosi. Un report dell’Imperial College di Londra mostra che, con il booster, l’efficacia contro l’infezione sintomatica è tra il 70 e l’80%; senza, scende al 20%. La conferma arriva anche da Moderna: una dose aggiuntiva di 50 mg (microgrammi) alzerebbe di 37 volte il livello degli anticorpi. «In Italia quasi 15 milioni di persone hanno fatto la terza dose, è lo scudo migliore che ci può preparare a quando, da qui a qualche settimana, la variante Omicron sarà molto più presente nel nostro paese», spiega Speranza, «Rispetto ad altri Paesi abbiamo un vantaggio e dobbiamo provare a conservarlo: anche 10 giorni in più, al ritmo di 450-470mila dosi, significano circa 5 milioni di richiami».

Vacanze di Natale – Il 19 dicembre l’Italia ha registrato 24.259 nuovi casi, 97 morti e 13 nuovi ingressi nelle terapie intensive (966 il totale dei pazienti in area critica). Il tasso di positività è aumentato dell’11.9% nell’ultima settimana. Intanto è uscita l’analisi dell’istituto di ricerca Demoskopika sulle vacanze di Natale degli italiani. Il primo dato a emergere sono gli 8 milioni che hanno cancellato la loro prenotazione dopo le ultime notizie sulla variante Omicron. L’altra faccia della medaglia sono i 18 milioni che dovrebbero partire in ogni caso, il 90% dei quali diretti verso mete del nostro Paese.