Una ricostruzione grafica del Green pass, il certificato digitale Covid dell’Ue

L’estate 2021 sarà green. Almeno per quanto riguarda la pandemia da Coronavirus. A dirlo sono il ministero della Salute e la Commissione europea, che hanno stabilito le norme per ottenere il certificato verde Covid-19 e il Digital Green Certificate. Parliamo dei cosiddetti Green pass, italiano ed europeo, che consentiranno di muoversi in libertà sul territorio nazionale e dell’Ue. Per quanto riguarda il primo certificato, al via libera manca solo la firma di Mario Draghi, mentre il pass europeo (il cui regolamento è stato firmato il 14 giugno) sarà operativo a partire dal primo luglio. In entrambi i casi per poter fare richiesta bisogna dimostrare di essere vaccinati, di essere guariti dal Covid oppure di aver effettuato un test molecolare o antigienico rapido con risultato negativo ed eseguito nelle 48 ore precedenti. I due documenti, però, non sono uguali tra loro: analizziamo le differenze.

Certificato verde Covid-19 (Italia) – I certificati verdi sono rilasciati in ambito regionale e sono validi solo sul territorio nazionale e fino all’entrata in vigore del Digital Green Certificate. Sarà utile per spostarsi da una regione all’altra anche se si dovesse tornare in zona rossa o arancione. Inoltre sarà possibile visitare gli anziani nelle case di riposo, partecipare a banchetti e feste di matrimoni, comunioni, battesimi (consentiti dal 15 giugno), presenziare a fiere, convegni, congressi ed eventi sportivi.
Secondo quanto riportato nella bozza del Dpcm, il certificato verde verrà rilasciato in maniera cartacea o digitale dal servizio sanitario regionale di competenza oppure potrà essere scaricato tramite le applicazioni Immuni o Io. La seconda  è l’app per smartphone realizzata dal Dipartimento per la trasformazione digitale che aiuta a interagire con i servizi pubblici e locali. In caso di avvenuta vaccinazione il certificato verde avrà validità dal quindicesimo giorno dopo la somministrazione della prima dose fino alla data del ricevimento della seconda e di nove mesi dal completamento del ciclo vaccinale. Nei casi di guarigione dal virus, invece, la certificazione potrà essere rilasciata dalla struttura ospedaliera dove si è stati ricoverati, dalla Asl competente, dai medici generali o dai pediatri di libera scelta. Al momento, la validità è di sei mesi dalla data di fine isolamento.

A partire da sinistra, il primo ministro del Portogallo, Antonio Costa, il presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen e il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli durante la cerimonia per la firma del regolamento del Digital green certification a Bruxelles

Digital Green Certificate (Europa) – Per Digital Green Certificate (Dgc) si intende un certificato, digitale o cartaceo, identificativo di: avvenuta vaccinazione contro il Covid, guarigione dal virus o effettuazione di un test molecolare o antigenico con risultato negativo. A differenza dal certificato verde italiano questo potrà essere utilizzato su tutto il territorio dell’Unione europea e sarà interamente digitale. Disponibile a partire dal primo luglio, il Dgc funzionerà tramite il Qr code, verificabile attraverso sistemi identificativi digitali e associati a un codice nazionale univoco. L’operabilità di questo strumento in tutti e 27 i paesi dell’Ue sarà possibile grazie al coordinamento di regole e dati comuni e allo sviluppo di piattaforme informatiche europee. Il green certificate sarà gratuito e disponibile sia in italiano che in inglese, e anche in tedesco per la provincia autonoma di Bolzano. L’obiettivo della Commissione europea è quello di facilitare gli spostamenti dei cittadini europei sul territorio dell’Unione, evitando periodi di quarantena o ulteriori test. Un altro scopo è quello di ridurre le falsificazioni dei certificati. Ad essere verificate saranno informazioni strettamente necessarie (nome, data di nascita, data di rilascio, informazioni pertinenti su vaccino/test/guarigione) che non potranno essere conservate dagli archivi dei paesi visitati.