Il ritorno alla normalità è alle porte. Secondo quanto previsto dal decreto legge del 24 marzo 2022, a partire dal 1 aprile l’Italia non sarà più in stato di emergenza Covid. Dichiarato il 31 gennaio 2020 dal governo Conte I, il provvedimento fu adottato 24 ore dopo la valutazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), che aveva definito il focolaio internazionale da SARS-CoV-2 «un’emergenza di sanità pubblica di interesse internazionale». Nonostante la crescita dei contagi registrata dal 16 al 22 marzo scorsi, con un aumento del 32,4%, il governo Draghi seguirà le varie tappe della road map necessarie per ripristinare una quotidianità priva di limitazioni. In vista, si spera, di una pacifica convivenza con il Covid-19, si potrà dire addio al super green pass e al sistema a tre colori che identifica lo scenario di rischio di una Regione. Inoltre verrà sciolto il Comitato tecnico scientifico e non sarà più attiva la struttura commissariale guidata dal generale Francesco Paolo Figliuolo, che si dedicherà al Comando operativo di vertice interforze (Covi), l’organismo che dirige le operazioni dei quasi diecimila militari italiani impegnati in missioni all’estero.

Prime mosse – Dal 1 aprile un’unità operativa ad hoc, attiva fino al 31 dicembre, sostituirà il Comitato coordinato da Franco Locatelli, istituito il 5 febbraio 2020, e il sistema di controllo delle misure di contenimento, gestito da Figliuolo dal 1 marzo 2021. Lungi dal mettere in secondo piano l’emergenza pandemica, la decisione è stata presa «per il completamento della campagna vaccinale e per l’adozione di altre misure di contrasto alla pandemia». Non verranno più utilizzati i colori per stabilire le restrizioni, ma il monitoraggio epidemiologico proseguirà. Decade anche la funzione del super green pass: per entrare negli uffici pubblici, nei negozi, nelle banche, alle poste o al tabaccaio, basterà essere muniti di green pass base. Ciò varrà anche per la ristorazione al chiuso e per i mezzi di trasporto pubblico, nei quali bisognerà indossare la mascherina fino al 30 aprile. Negli stadi, i tifosi muniti di green pass base potranno occupare nuovamente il 100% dei posti.

Quarantena e dintorni – Dal 1 aprile, non sarà più obbligatorio rispettare la quarantena per chi entri in contatto con una persona positiva al Covid: autoisolamento per i contagiati che durerà fino a tampone negativo da effettuare dopo almeno sette giorni – dieci per i non vaccinati – e autosorveglianza di 10 giorni per gli altri, che potranno comunque andare a lavoro indossando una mascherina Ffp2. Anche la scuola andrà incontro a qualche cambiamento: se in classe i contagi superassero la soglia di quattro positivi, le lezioni si svolgerebbero in presenza, ma tutti gli alunni dovrebbero indossare la mascherina Ffp2 per 10 giorni. L’altra novità riguarda i professori non vaccinati, che torneranno sì a scuola, ma non potranno insegnare: il preside non impedirà loro l’ingresso nella struttura ma dovrà destinarli ad altre mansioni.

I cambiamenti dal 1 maggio – Tra poco più di un mese si assisterà a una vera e propria svolta. Dal giorno che celebra la festa dei lavoratori, non sarà più obbligatorio mostrare il green pass e indossare la mascherina sui mezzi di trasporto e nei luoghi al chiuso – tranne che per le Rsa e per gli ospedali. Fino al 30 aprile bisognerà presentare quello base nelle mense, concorsi pubblici e nei colloqui in carcere. Per quanto riguarda quello rafforzato, rimarrà obbligatorio fino al 30 aprile nei centri benessere, sale giochi, discoteche, congressi ed eventi sportivi al chiuso.

Il giro di boa estivo e ultima tappa – Dal 15 giugno decadrà l’obbligo vaccinale per alcune categorie professionali: personale scolastico, militari, agenti di polizia e soccorso pubblico, polizia locale, dipendenti dell’amministrazione penitenziaria, personale dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale. Il 25 marzo, queste stesse categorie erano tornate nei rispettivi luoghi di lavoro esibendo solo il green pass base e il tampone antigenico ogni due giorni. Non cambierà nulla invece per il personale sanitario per il quale resterà in vigore l’obbligo vaccinale fino al 31 dicembre. Il 30 giugno è un’altra data importante: si tornerà in ufficio per lavorare in presenza. È invece fissata al 31 dicembre l’ultima scadenza: fino a quel giorno, i familiari e visitatori di persone ricoverate negli ospedali o in strutture socio assistenziali dovranno esibire il super green pass.