È «estremamente improbabile» che il virus Sars-CoV-2 sia uscito da un laboratorio. Lo scenario più realistico, «molto probabile», sulle cause della diffusione del coronavirus resta la trasmissione dal pipistrello all’uomo: è quanto emerge dal report redatto dal team di esperti nominato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità a seguito delle indagini in Cina.

L’inchiesta – Dopo quattro settimane di studi le prime risposte: la pandemia, che da un anno mette in ginocchio il mondo, non è stata causata dalla fuga del virus dal laboratorio di Wuhan. Una conclusione in gran parte in linea con quanto previsto, che però non mette fine alle indagini. Come dichiarato dal team di esperti si è solo scartata una delle ipotesi per mesi al centro dei sospetti. Saranno infatti necessarie ulteriori ricerche in varie aree per chiudere il caso. «Le piste sono ancora tutte aperte», commenta Tedros Ghebreyesus, direttore generale dell’Oms.

Ancora molti i punti da chiarire – Sono ancora molte le domande che a oggi non hanno una risposta. Tra queste il fenomeno della zoonosi, ovvero del passaggio del virus dall’animale all’uomo. Al momento l’ipotesi più accreditata è quella del pipistrello, noto trasportatore del coronavirus, ma il team fa sapere che manca ancora un collegamento in quanto «la distanza evolutiva tra il pipistrello e Sars-CoV-2 è stimata in diversi decenni». «Data la letteratura sul ruolo degli animali da allevamento come ospiti intermedi per le malattie emergenti, è necessario effettuare ulteriori indagini tra cui una maggiore portata geografica», fanno sapere i ricercatori nella versione finale del rapporto.

Ritardi sulla diffusione del documento destano sospetti – La diffusione del documento dell’Oms è stata rinviata più volte, mettendo Pechino di nuovo al centro delle polemiche. Il timore è quello che il governo cinese abbia fatto pressioni e manipolato i risultati per arrivare a conclusioni che escludessero un suo coinvolgimento attivo nella diffusione del virus. Ai sospetti sui ritardi si aggiungono poi le accuse avanzate dagli scienziati, che avrebbero avuto difficoltà a lavorare liberamente durante il loro soggiorno in Cina.