La Sardegna, unica Regione in zona bianca, sceglie la linea dura in vista delle festività di Pasqua e blocca gli arrivi nelle seconde case ai residenti fuori Regione. La decisione segue quelle di Val d’Aosta e Alto Adige, che hanno adottato misure simili nei giorni precedenti, inasprendo le indicazioni del decreto firmato da Mario Draghi il 13 marzo.
Le seconde case – Le linee guida del Governo prevedono la possibilità di spostarsi per raggiungere le seconde case senza limitazioni: ci si può spostare, ad esempio, da zona rossa a zona rossa, a patto di poter dimostrare, in caso di controllo, di essere i proprietari dell’immobile o di averlo affittato entro il 14 gennaio scorso. Per timore che le vacanze pasquali spingessero migliaia di turisti a viaggiare verso altre Regioni, alcuni governatori hanno deciso di applicare un’ulteriore stretta. L’ultimo, in linea temporale, è il presidente della Sardegna Christian Solinas, che il 17 marzo ha firmato un’ordinanza che vieta l’ingresso ai non residenti che vogliano spostarsi nella seconda casa. La disposizione, valida dal 18 marzo al 6 aprile, permette comunque di atterrare o sbarcare in Sardegna per esigenze lavorative, situazioni di necessità o salute. In ogni caso, all’arrivo sarà necessario esibire un certificato di avvenuta vaccinazione o sottoporsi ad un tampone. Da inizio marzo, quando è entrata in zona bianca, la Sardegna ha vissuto settimane di apparente normalità cui non ha intenzione di rinunciare.
Le altre Regioni – Solinas è l’ultimo governatore a intervenire sul tema seconde case. Già il 13 marzo la Valle d’Aosta ha deciso di bloccare gli ingressi ai non residenti che volessero recarsi, recita l’ordinanza firmata dal governatore Erik Lavévaz, «presso le proprie abitazioni diverse da quella principale». Un provvedimento preso a modello anche dall’Alto Adige: a chi risiede in Regioni che si trovano in zona rossa o arancione rafforzato non sarà consentito, fino a Pasqua, raggiungere la propria abitazione sulle Dolomiti sudtirolesi. «Attualmente gli altoatesini non possono lasciare i propri Comuni e gli alberghi sono chiusi – ha spiegato Arno Kompatscher, presidente della provincia autonoma – sarebbe perciò difficilmente comprensibile consentire a chi vive in altre regioni raggiungere la seconda casa in Alto Adige». Le limitazioni più ferree sono quelle della Campania: il governatore Vincenzo De Luca ha deciso di vietare, fino al 5 aprile, gli spostamenti entro i confini regionali anche ai campani.
Il caso Toscana – Nei prossimi giorni dovrebbe essere firmata da Eugenio Giani, presidente della Toscana, un’ordinanza che vieti gli arrivi esterni. Il 22 gennaio, Giani aveva emanato un provvedimento che permetteva il rientro nelle seconde case solamente a chi avesse il proprio medico di riferimento in Regione; il 5 marzo, il Tar ha bocciato quell’ordinanza, accogliendo il ricorso di un gruppo di cittadini. Dopo lo stop del tribunale amministrativo, Giani ha annunciato l’intenzione di approvare una nuova stretta. Nel frattempo, sedici sindaci della costa tra Pisa e Livorno hanno invitato i proprietari di seconde case a non raggiungerle, in modo da permettere il contenimento della pandemia: «Facciamo un appello al senso di responsabilità a tutela e salvaguardia della salute di tutti – si legge nella lettera aperta – appena sarà possibile, attenderemo i cittadini delle seconde case a braccia aperte».