Nello stesso giorno in cui a Cutro si tiene il Consiglio dei ministri, a Bruxelles si sono riuniti i ministri degli Interni europei. Sul tavolo il tema principale sarà, anche qui, il flusso dei migranti, con i negoziati tra i Paesi dell’Unione europea che procedono per la formazione di un Patto sulla migrazione che mira ad eliminare i traffici degli scafisti. Un occhio di riguardo verrà destinato anche alle eventuali modifiche al Regolamento di Dublino, il trattato con cui si stabiliscono i criteri secondo cui un determinato Stato deve farsi carico delle richieste di asilo di chi arriva in Europa.  Assente il ministro italiano Matteo Piantedosi, impegnato a Cutro, l’inizio del summit ha visto invece il francese Gérald Darmanin attaccare decisamente l’Italia che «deve migliorarde» la propria politica di accoglielna e soccorso.

Il premier olandese Mark Rutte (fonte Wikimedia Commons)

Meloni e Rutte – Un mazzo di mimose, un sorriso smagliante e un bacio sulla guancia. Così si è presentato il premier olandese Mark Rutte, in visita a Roma per un incontro con Giorgia Meloni. In cima alla lista degli argomenti discussi la situazione europea dei migranti, con i due leader che si sono trovati d’accordo nell’affrontare la questione partendo dalla difesa dei confini esterni e dalla lotta ai traficanti, chiedendo congiuntamente un maggiore impegno da parte del Consiglio europeo, in particolar modo all’indomani della tragedia di Cutro, in cui hanno perso la vita 72 persone. I proficui rapporti economici fra i due Paesi – «i Paesi Bassi sono il primo investitore in Italia» ha detto Meloni – e la situazione in Ucraina – «ammirazione per il sostegno dell’Italia» ha chiosato Rutte – sono stati gli altri temi principali trattati dai due capi di stato.

Meloni e Von der Leyen – A margine dell’incontro, la premier ha espresso la sua soddisfazione per la risposta ricevuta da Ursula von der Leyen alla lettera scritta in merito al problema dei flussi migratori. La presidente della Commissione europea ha affermato di «condividere totalmente» le posizioni di Meloni e ha stabilito tre obiettivi principali per il futuro: cooperare maggiormente con i Paesi del Nord Africa per bloccare le partenze illegali, sviluppare corridoi umanitari sicuri e aumentare il coordinamento per le attività di Search & Rescue (ricerca e soccorso). Promesso anche mezzo miliardo di euro da qui al 2025 per il reinsediamento in Europa di circa 50mila persone attraverso corridoi umanitari. Nessun commento invece sulla strategia da intraprendere nei confronti delle Ong.

Le opinioni dell’Europa – Incassata la critica del ministro francese Darmanin (ma anche la promessa di un incontro a breve) l’Italia spera di ricevere buone notizie dal meeting tra i ministri degli Interni europei, in programma a Bruxelles. La stessa Francia, in accordo con altri sei Paesi dell’Ue, ha preparato un documento con cui si esprime «la preoccupazione per lo stato attuale del sistema di asilo e del trattato di Dublino», che si punterà a rendere più semplice da interpretare e regolamentare, con l’intento di «migliorare lo stato attuale delle cose per creare un sistema di fiducia comune». Accordo non sottoscritto (almeno per ora) dalla Svezia, la cui ministra della Migrazione ha promesso un rafforzamento delle misure per continuare la lotta ai trafficanti di esseri umani. «La tragedia di Cutro ci ricorda che i migranti non sono flussi, ma sono individui. E i trafficanti non hanno cura alcuna per la loro vita», le ha fatto eco Ylva Johansson, commissario europeo agli affari interni.