La lettera è arrivata, adesso spetta al governo italiano la prossima mossa. La Commissione europea ha chiesto chiarimenti al ministro dell’Economia Giovanni Tria sulle misure di riduzione del debito, considerate «non sufficienti», e ha chiesto una risposta entro venerdì 31 maggio. Per evitare la procedura d’infrazione, in estate il governo potrebbe attuare una manovra che potrebbe aggirarsi tra i 3 e i 5 miliardi. A quel punto saranno i nuovi vertici europei a decidere il da farsi.

La lettera inviata dalla Commissione Europea all’Italia

L’infrazione – La lettera inviata dal vicepresidente della Commissione Valdis Dombrovskis e dal commissario europeo agli affari economici Pierre Moscovici apre il rischio di una possibile infrazione ai danni dell’Italia. Il problema sono soprattutto le previsioni economiche fatte dall’esecutivo italiano nel 2018, su cui si basava l’ultima legge di bilancio, che non si sono rivelate corrette. Il giudizio della Commissione è chiaro: «Alla luce dei dati economici definitivi, è confermato che l’Italia non ha rispettato la regola del debito nel 2018». A questo punto il governo europeo dovrà decidere se chiedere all’Italia di procedere a una manovra-bis già in estate, mettendo magari in cantiere una pesante correzione in autunno, oppure andare allo scontro con Roma. Si attende a questo punto la risposta del ministro Tria, che cercherà di evitare l’apertura di una procedura per deficit eccessivo. Se non dovesse essere convincente la possibile decisione spetterebbe all’Ecofin, il gruppo dei ministri delle Finanze dei Paesi Ue, che tra giugno e luglio potrebbe decidere se aprire il caso. Non sarebbe solo per l’Italia: la Commissione ha inviato lettere con richieste di chiarimenti anche a Francia, Belgio e Cipro. La ragione è la stessa ed è legata a un rapporto debito/Pil che sfora il 100%. Il prossimo 5 giugno Bruxelles invierà le sue raccomandazioni ai Paesi membri e tra questi potrebbe esserci anche la Germania, che rischia una procedura d’infrazione per surplus eccessivo.

I nuovi vertici – Il caso italiano potrebbe essere oggetto di discussione anche per il Parlamento e la Commissione europea che entreranno in carica a breve. Dopo le elezioni del 23-26 maggio è già definito il calendario da qui al 1° novembre 2019, giorno in cui entrerà in carica il nuovo governo europeo. Il 20-21 giugno è previsto un Consiglio europeo a Bruxelles che avrà in agenda la nomina dei vertici continentali, tra cui il presidente della Commissione che sostituirà l’uscente Jean-Claude Juncker. Il 2 luglio inizierà ufficialmente la nona legislatura europea con la nomina del nuovo presidente dell’Europarlamento. Entro il 15 luglio il nuovo presidente della Commissione dovrà passare dal voto dei deputati europei e sarà necessaria la maggioranza assoluta per l’approvazione. Dopo la pausa estiva, il Consiglio europeo nominerà i nuovi commissari (16 settembre), il nuovo rappresentante della politica estera (17-18 ottobre) che poi verrà approvato dal Parlamento europeo (entro il 24 ottobre).