Non più il «il chiudere adesso, per non chiudere tutto a Natale» di contiana memoria, ma un green pass rafforzato per delle festività «normali». Almeno per chi è vaccinato o è guarito dal Covid. A comunicare le nuove regole, che entreranno in vigore dal 6 dicembre e rimarranno valide fino al 15 gennaio, è stato il presidente del Consiglio Mario Draghi nella conferenza stampa di ieri, 24 novembre. Un decreto legge approvato all’unanimità dal Consiglio dei ministri per contenere i contagi in risalita che creerà un doppio binario: da una parte chi ha il certificato verde – ormai – classico, mentre dall’altra quello “super”. La validità di entrambi sarà ridotta da 12 a 9 mesi. Per ottenere il green pass base non cambiano le regole: il tampone molecolare negativo lo garantirà per 72 ore, mentre quello rapido per 48.
Dal 6 dicembre – A partire dal 6 dicembre servirà il Super green pass per accedere a spettacoli, eventi sportivi (quindi anche lo stadio), bar e ristoranti, feste, discoteche, cerimonie pubbliche, a prescindere dai colori delle zone. Inoltre, verranno estesi anche i luoghi in cui sarà obbligatoria la certificazione “base”, come gli alberghi. Prima, queste strutture non erano off limits per le persone sprovviste di green pass, mentre a partire dal 6 dicembre saranno aperte solo a chi detiene il certificato verde. In queste strutture gli ospiti potranno accedere a bar e ristoranti con entrambi i tipi di certificati. Indispensabile mostrare il green pass base anche per accedere a palestre, spogliatoi e trasporto pubblico locale, inclusi i treni intercity e regionali. I controlli aumenteranno: i comitati provinciali per la sicurezza e l’ordine pubblico dovranno presentare una relazione settimanale al ministero dell’Interno.
Dal 15 dicembre – Non saranno più soltanto medici e personale sanitario ad avere l’obbligo di vaccino. Dal 15 dicembre l’obbligo di vaccinazione, terza dose inclusa, verrà esteso anche a forze dell’ordine, militari e personale scolastico. Sempre dal 15 dicembre in vigore l’obbligo della terza somministrazione per tutto il personale sanitario.
I colori – La divisione delle zone in base ai colori rimane in vigore, così come i criteri con cui vengono stabiliti: si entra in fascia gialla con 50 casi settimanali per 100 mila abitanti,15% di posti occupati nell’area medica degli ospedali, 10% di posti occupati in terapia intensiva. Si passerà all’arancione, invece, sei i casi settimanali saranno saranno tre volte quelli della zona gialla (150) e le percentuali di posti occupati nell’area medica e in terapia intensiva raddoppieranno (rispettivamente, 30% e 20%). Sarà zona rossa con più di 150 casi per 100 mila abitanti, 40% di posti occupati nell’area medica e 20% in terapia intensiva. Le restrizioni, però, subiranno una modifica per permettere ad attività di non ridurre la capienza e di dover chiudere: per i possessori di green pass rafforzato non ci saranno limitazioni, a meno che non si entri in zona rossa. Per tutti gli altri cominceranno a partire dalla zona bianca.
La situazione dei contagi – Di fatto per la prima volta entrano in vigore delle misure realmente differenziate per vaccinati e guariti e non vaccinati. Questo, come detto, è dato dal peggioramento dei dati epidemiologici: il 24 novembre sono stati registrati 12.448 nuovi casi e 85 decessi, con un tasso di positività in crescita al 2,2%. È dal primo maggio scorso che non si superava la soglia dei 12 mila casi giornalieri.