Un gruppo di scienziati dell’Università di Cambridge ha progettato un pancreas artificiale per combattere il diabete. Il nuovo apparecchio è stato testato con esiti positivi su una popolazione di diabetici di tipo 2 non richiedenti dialisi.

A cosa serve – Il pancreas artificiale studiato nel Regno Unito ambisce a favorire il mantenimento di corrette quantità di zucchero nelle persone affette da diabete – la malattia cronica contraddistinta dall’alto livello di glucosio nel sangue.
Gli esiti dei primi test – condotti su pazienti diabetici di tipo 2 e resi accessibili dal portale sciencedaily.com – sono stati positivi, mostrando che, rispetto al trattamento standard, «il dispositivo ha raddoppiato la quantità di tempo trascorsa dai pazienti nell’intervallo target per il glucosio e ha dimezzato il tempo speso con alti livelli di glucosio».
Lo studio completo dell’Università di Cambridge è stato pubblicato dalla rivista accademica «Nature Medicine».

Struttura chimica del glucosio
Fonte: wikimedia.org

Come funziona – L’innovazione d’oltremanica consiste in un circuito completamente chiuso, composto da una pompa di insulina e da un sensore che misura il glucosio. Entrambe le parti sono connesse all’applicazione digitale «CamAps Hx», gestita da un algoritmo che calcola la quantità di insulina necessaria per evitare concentrazioni di zucchero.

I precedenti – Il nuovo pancreas non è il primo sistema artificiale utilizzato in nefrologia. Come riportato dal quotidiano «Avvenire», una precedente versione basata su un algoritmo simile era già stata messa a punto per diabetici del tipo 1.