«Per senso di responsabilità, dopo una breve riflessione, ritengo doveroso rassegnare le mie dimissioni da Presidente Confindustria Macerata». Queste le ultime parole della lettera con cui Domenico Guzzini, 61 anni, ha annunciato l’addio al vertice dell’organizzazione imprenditoriale marchigiana. Guzzini, 61 anni, era finito nella bufera dopo le frasi infelici pronunciate nel corso del forum online Made For Italy per la Moda del 14 dicembre quando aveva affermato che «le persone sono stanche di questa situazione e vorrebbero venirne fuori. Bisogna riaprire: anche se qualcuno morirà, pazienza». L’imprenditore si è dimesso con una lettera inviata a tutti gli associati di Confindustria Macerata nella serata del 16 dicembre. Dopo le scuse Guzzini prosegue sottolineando che la frase non rappresenta affatto il suo pensiero e che si è fatto trascinare dalla concitazione del discorso. Ricorda di seguito il suo impegno per la sicurezza dei lavoratori nel corso dell’emergenza Covid e fa appello agli associati perché «una frase infelice e decontestualizzata non oscuri quello che fino ad oggi è stato il mio operato».

Scivolone pesante – Il mea culpa di Guzzini non aveva tardato ad arrivare dopo la valanga di indignazione subito suscitata dal suo intervento al forum. Dopo che la frase era diventata virale e i commenti indignati avevano invaso i social, Facebook aveva anche cancellato la pagina ufficiale di Confindustria Macerata – probabilmente in seguito alle segnalazioni degli utenti. Uno scivolone che assume particolare gravità anche per l’alto profilo dell’evento. Oltre al sindaco di Macerata Sandro Parcaroli era infatti intervenuto lo stesso presidente della regione Marche Francesco Acquaroli.
Nel comunicato di scuse, diffuso il 15 dicembre da Confindustria Macerata, Guzzini si diceva «molto addolorato per la dichiarazione che, quando ho riascoltato ho realizzato quanto fosse grave e distante da ciò che penso. Cioè che il bene più importante della vita di ognuno di noi siano la salute e la famiglia». Scuse talmente frettolose da tralasciare persino la costruzione sintattica della frase.

Sindacati sul piede di guerra – Dure ed immediate erano arrivate le reazioni del mondo sindacale. In un comunicato congiunto Cgil, Cisl e Uil avevano reputato «inaccetabili» le parole di Guzzini e avevano rimarcato la presenza delle massime autorità regionali al forum. I sindacati avevano chiesto una presa di posizione netta da parte di Confindustria e della Regione, ricordando l’importanza della tutela della salute dei lavoratori. Domenico Guzzini, presidente dell’azienda di articoli di design Fratelli Guzzini S.p.A., lascia la carica dopo appena undici mesi dall’insediamento. Le dimissioni sono arrivate dopo che lo stesso consorzio aveva avviato una procedura per tramite del Consiglio di indirizzo etico e dei valori associativi. L’imprenditore di Recanati ha tuttavia anticipato le probabili sanzioni di Confindustria con l’invio di una lettera a titolo personale.

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