I leader delle sette nazioni economicamente più avanzate del Pianeta chiederanno all’Oms una nuova indagine sulle origini della pandemia di Covid-19. Una decisione presa in vista della riunione del G7, che si terrà venerdì 11 giugno in Cornovaglia. La richiesta segue l’iniziativa maturata in seno all’amministrazione Usa di Joe Biden, che prevede l’intensificazione delle ricerche finalizzate a individuare le cause della pandemia: persistono infatti i dubbi sulla possibile fuga del virus da un laboratorio di Wuhan. L’idea di un lavoro investigativo congiunto è trapelata da una bozza della dichiarazione del vertice Ue-Usa, svoltosi il 9 giugno, di cui l’agenzia Bloomberg ha preso visione e in cui è richiesto uno studio dell’Oms «libero da interferenze».

Le dichiarazioni – «Una rinnovata spinta nell’investigare le origini del Covid-19 dopo le valutazioni contrastanti sull’origine del virus». La bozza non lascia spazio ad ambiguità di sorta: l’obiettivo è chiarire una volta per tutte cosa abbia provocato il diffondersi del virus. Per quanto riguarda il rapporto con la Cina, i leader europei e statunitensi auspicano «consultazioni e collaborazione stretta». «Pensiamo che occorra piena trasparenza per trarre le giuste lezioni e per questo sosteniamo tutti gli sforzi per fare chiarezza sulle origini del Covid 19», ha detto il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel. L’ex primo ministro belga ha ribadito inoltre che «il mondo ha il diritto di sapere cosa è successo». «Conoscere le origini del coronavirus è della massima importanza», gli fa eco Ursula von der Leyen. «Dopo la crisi finanziaria – ha ricordato la presidente della Commissione – nell’Ue abbiamo fatto le nostre analisi e tratto la lezione, e poi abbiamo sviluppato strumenti di modo che oggi siamo stati capaci di rispondere in modo più rapido di fronte alla crisi sanitaria. Lo stesso dobbiamo fare per quanto riguarda questa orribile pandemia globale».

Lo studio precedente e il documento segreto – Nel maggio del 2020 l’Organizzazione mondiale della Sanità aveva promosso uno studio congiunto con gli scienziati cinesi. Il risultato di questo lavoro è un report di 313 pagine, pubblicato sul sito dell’Oms il 30 marzo 2021. Alla luce dei dati esaminati tra il 14 gennaio e il 10 febbraio 2021, l’analisi giungeva alla seguente conclusione: «È molto probabile» che l’infezione sia stata trasmessa dai pipistrelli agli esseri umani, mentre è «decisamente improbabile» che il virus sia stato sviluppato nei laboratori di Wuhan. In realtà, non ci sono prove sufficienti a sostegno né dell’una né dell’altra tesi. O almeno sembra. Secondo un altro rapporto segreto pubblicato dal Wall Street Journal, il dossier del Lawrence Livermore National Laboratory, struttura di ricerca sulla biodifesa con sede in California e finanziata principalmente dal Dipartimento dell’Energia americano, il Sars-CoV-2 avrebbe poco a che fare con il fenomeno dello Spillover o salto di specie. Redatto nel maggio 2020, afferma che la teoria del virus fuoriuscito dal laboratorio della città cinese era verosimile e, per i ricercatori, avrebbe dovuto essere indagata.