
Berlino, le proteste contro le misure di lockdown in Germania, il 21 aprile 2021 EPA/FILIP SINGER
Non solo una fonte di disinformazione sulla pandemia ma un vero e proprio pericolo per le istituzioni democratiche. In Germania i negazionisti della Covid preoccupano le autorità e il ministero dell’Interno ha annunciato che verranno tenuti sotto stretta osservazione da parte dell’Intelligence.
65.000 su Telegram – In una nota, il ministero ha affermato: «Le basi del nostro ordine democratico e le istituzioni statali come parlamenti e governi hanno subito numerosi attacchi da quando sono iniziate le misure per il contenimento della pandemia da Covid-19», aggiungendo che alcuni gruppi negazionisti «hanno dimostrato che i loro obiettivi vanno ben oltre la mera mobilitazione contro le restrizioni». Nel mirino ci sono soprattutto i membri di Querdenken (“pensiero laterale”), un’organizzazione che fa reclutamento sui social media e conta più di 65.000 presenze nel suo gruppo Telegram. Preoccupa la loro vicinanza al movimento Reichsbürger (“cittadini del Reich”), gruppo di estrema destra che ritiene illegittimo lo Stato tedesco, rifiutando di obbedire alle sue leggi e considerando ancora validi i confini territoriali del 1937. Ma tra i negazionisti abbondano anche gli aderenti alla dottrina di Qanon e gli antisemiti.
Il pericoloso precedente – Querdenken si era già fatto notare dalle autorità nello scorso agosto. Allora, i negazionisti organizzarono una protesta con 40mila partecipanti a Berlino, nella quale alcuni manifestanti riuscirono a superare le barricate della polizia e occupare le scale del Parlamento. Il Presidente Frank-Walter Steinmeier definì l’accaduto «un attacco al cuore della democrazia». In varie occasioni, invece, i complottisti si sono resi responsabili di aggressioni ai danni di ufficiali di polizia. I membri di Querderken erano già stati identificati e messi sotto osservazione negli Stati dove il gruppo è più attivo, come la Baviera e il Baden-Württemberg.
Dubbi sugli effetti – Ai fini delle indagini, l’intelligence creerà un dipartimento investigativo ad hoc, al di fuori delle tradizionali categorie (estrema destra, estrema sinistra e fondamentalisti islamici) e dedicato a chi «cerca di delegittimare lo Stato». E la decisione, secondo molti esperti, è necessaria. Secondo Pia Lamberty, psicologa esperta di teorie cospirazioniste, intervistata dal New York Times, «i pericoli di Querdenken sono stati a lungo sottostimati». Allo stesso modo si è espresso il presidente del Consiglio centrale degli Ebrei in Germania, Josef Schuster: «L’interazione tra i movimenti di estrema destra e le proteste contro il lockdown deve essere fermata a tutti i costi». Ma altri temono che le azioni governative possano portare a risultati opposti rispetto a quelli sperati. Oliver Nachtwey, professore di sociologia a Basilea, parla di una possibile «ulteriore radicalizzazione, perché questa decisione potrebbe essere vista come una nuova ingerenza illegittima da parte dello Stato».
Nuove regole – L’annuncio delle indagini sui negazionisti arriva la settimana dopo l’approvazione di nuove regole, da parte delle autorità federali tedesche, che autorizzano il governo centrale a imporre eventuali misure di lockdown su tutto il territorio del Paese (in precedenza, la decisione sulle chiusure era affidata ai singoli Stati regionali). All’indomani del passaggio in parlamento della legge, 8.000 persone erano andate a protestare a Berlino prima di essere disperse dalla polizia e fermate per violazione delle regole sul distanziamento sociale. In Germania, nella giornata del 28 aprile, si sono registrati più di 24mila nuovi positivi al Sars-Cov-2: fino a un paio di mesi fa, il numero era stabile sotto i 10mila.