Non solo sotto l’albero, a Natale la rete è piena di truffe per i consumatori ed è facile prendere “pacchi”. Migliaia di persone alle prese con regali da mettere sotto l’albero, ressa alle casse, fila all’entrata dei negozi: i più tecnologici si affidano all’e-commerce, ma dire “l’ho preso su Internet” è come dire “l’ho acquistato a Milano in piazza Duomo”: sì ma alla Rinascente o dall’ambulante sull’angolo di via Torino? Risparmiare è un diritto, sotto Natale per molti un dovere. Ma all’ambulante nessuno darebbe i dati della propria carta di credito: cosa che invece qualcuno, su Internet, fa.

La polizia postale, come ogni anno, mette in guardia dalle truffe online con un prontuario di regole per il commercio sicuro. Otto regole semplici semplici che chiunque seguirebbe se dovesse fare acquisti in piazza Duomo, ma che alcuni non applicano nelle piazze virtuali.

Antivirus poliziotti – Usare gli antivirus, gratis o a pagamento, e aggiornare il browser, perché ogni giorno nuove minacce possono renderlo vulnerabile. “Internet” non è il “browser” e il “browser” non è “internet”. Diciamo che, per restare in piazza Duomo, il browser è la via d’accesso: entrarci da via Torino è una cosa, entrare da via palazzo Reale un’altra. Sulla prima, più affollata, è probabile trovare forze dell’ordine e controlli (i nostri antivirus). Mentre in via palazzo Reale, deserto vicoletto tra l’omonimo palazzo e la chiesa di Santa Tecla, nessuno vi sentirà se griderete aiuto, scippo o stupro che sia. Quindi aggiornate antivirus e browser e tenetevi lontano dai vicoli bui e deserti di notte.

Un McDonald’s alternativo

Meglio McDonald’s dello street food – Preferire negozi on line di grandi catene o siti certificati e ufficiali. I pagamenti sono più sicuri, anche per quanto riguarda l’assistenza e la garanzia sul prodotto acquistato. In caso di siti poco conosciuti si può controllare la presenza di certificati di sicurezza quali Trust e Verified / VeriSign Trusted. Tra McDonald’s e il furgoncino di street food, non tutti lo sanno, il primo tenderà a rispettare le norme igienico sanitarie, nel secondo può capitare che sia la stessa persona a imbottire il panino e maneggiare il denaro. (E sul denaro vivono oltre 3mila tipi di batteri, incluse alcune specie resistenti agli antibiotici, secondo uno studio della New York University). Quindi preferire le catene e i siti certificati: un marchio nuovo o mai sentito può far rima con acquisto pagato e mai arrivato.

Cercare il telefono fisso – Il sito su cui si fanno acquisti deve avere gli stessi riferimenti di un negozio vero: un numero di Partiva Iva, un numero di telefono fisso, un indirizzo fisico e ulteriori dati per contattare l’azienda. Fatto l’acquisto, insomma, dovete poter chiamare se il regalo non arriva, così come tornereste urlanti al negozio di vestiti se a casa vi accorgereste che il maglioncino appena comprato è tarmato.

Chiedere in giro – Leggere i commenti e i feedback degli altri acquirenti e le informazioni sull’attendibilità del sito attraverso i motori di ricerca, sui forum o sui social. Le voci che mettono in guardia da un sito truffaldino circolano velocemente in rete. Un po’ come se, fuori dal Museo del Duomo, chiedeste a chi esce se vale la pena vedere tutto, museo, terrazze, cattedrale e area archeologica, 16 euro per biglietto onnicomprensivo. In piazza Duomo chiedete a chi esce, su Internet chiedete nei forum, dove magari qualcuno l’ha già chiesto prima di voi, e qualcuno gli ha già risposto.

Negozio ufficiale o rivenditore – Utilizzare le App ufficiali dei relativi negozi per completare l’acquisto per evitare di essere indirizzati su siti truffaldini o cloni che potrebbero catturare i dati finanziari e personali inseriti. Che è come dire: quale posto migliore per acquistare il capo Armani che l’Emporio Armani.

Il pin è segreto – Utilizzare carte di credito ricaricabili. Per fare un acquisto on line servono numero di carta, data di scadenza della carta ed indirizzo per la spedizione della merce. Se un venditore chiede ulteriori dati probabilmente vuole assumere informazioni personali (numero del conto, PIN o password). In altre parole: se pagate con la carta a Rinascente, il pin sul Pos (l’aggeggio dove infilate la carta) digitatelo da soli, non ditelo a voce alta al cassiere perché avete le mani piene di borsoni. Ulteriori garanzie di un acquisto sicuro sono la presenza del lucchetto chiuso in fondo alla pagina o di “https” nella barra degli indirizzi.

Anche Famiglia Cristiana infastidita dalle catene di Sant’Antonio

Phishing e smishing – Non cadere nella rete del phishing e dello smishing, che non sono neologismi anglofoni per pratiche sessuali poco conosciute, ma tentativi dei truffatori di avere accesso ai vostri dati sensibili tramite mail o sms contraffatti. Questi messaggi truffaldini su Whapp, Facebook o nella posta elettronica di solito chiedono di cliccare su un link per attivare sconti, premi o voucher spesa (di solito da da Ikea, Lidl o Decathlon). Mai farlo e mai alimentare catene di Sant’Antonio contenenti questi link. Sono truffe che oltre a colpirvi direttamente (nel caso vi rubassero i dati della carta di credito), danneggiano le vostre relazioni sociali (è sempre noioso essere coinvolti) e “non hanno nulla da spartire né con la fede cristiana né con i santi”, come avverte Famiglia Cristiana

A volte è colpa delle poste – Da ultimo, sempre meglio scegliere una spedizione tracciabile e assicurata. Il costo è di poco superiore ma saprete sempre in modo tempestivo e certo dove si trova l’oggetto acquistato. Vi eviterà anche di incolpare ingiustamente il mittente quando il ritardo o la mancata consegna non dipende da lui ma dalle poste.

Nulla di quello che avete letto è ovvio – Consigli banali, che usano tutti, dirà il lettore giovane e nativo digitale. Ma secondo un’indagine Ocse-Piaac pubblicata nel 2016 il 28% degli italiani tra i 16 e i 65 anni sarebbero “analfabeti funzionali”, cioè capaci di leggere e scrivere, ma non perfettamente in grado di usare queste capacità nella vita quotidiana e spesso incapaci di comprendere i linguaggi delle nuove tecnologie. Il nostro paese si colloca al penultimo posto in Europa, insieme alla Spagna, e al quartultimo nel mondo, rispetto ai 33 presi in esame.