La Lega sfonda il muro del 30% ma non ha intenzione di «chiedere mezza poltrona in più». Parola di Matteo Salvini, leader del Carroccio, che ha parlato dalla sede del partito in via Bellerio pochi minuti prima del segretario del Pd, Nicola Zingaretti: «Il Partito Democratico è pronto ad essere la vera forza di opposizione del Paese». Le reazioni dei leader dei partiti vincitori arrivano in contemporanea alla terza proiezione di Swg che dà il partito di Salvini a quota 34.1%. Ma è alle sue spalle che si trova la sorpresa di queste elezioni: Il Pd di Nicola Zingaretti, infatti, avrebbe ottenuto il 22%, staccando di quattro punti percentuali i 5 Stelle. Il partito di Di Maio è sceso ora al 18% dopo che la prima proiezione lo dava al 19.6%. Sottile, invece, il margine tra i partiti di opposizione di centrodestra: Forza Italia si fermerebbe all’8.5% mentre Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni arriverebbe addirittura al 6.4%. Il centrodestra arriverebbe complessivamente al 47.9% mentre + Europa si ferma al 3.2%.
«Possibilità di voltare pagine» – «Voglio ringraziare chi ci ha votato perché sta dando una nuova possibilità al paese per voltare pagina. La scelta della lista unitaria si è rivelata una scelta vincente». Zingaretti parla dal Nazareno sottolineando il ruolo centrale che il Pd avrà da oggi nel dialogo tra governo e opposizione: «Il bipolarismo è tornato ad essere centrato sulla presenza del Pd e il Governo esce dal voto ancora più fragile per le divisioni interne. Noi useremo la forza che ci dà il risultato per andare avanti sui contenuti e costruire un piano per l’Italia fondato sul lavoro e i diritti». La sfida per il Pd è costruire un’alternativa a Matteo Salvini, vero leader di un «governo immobile e pericoloso. Vogliamo arrivare pronti al prossimo voto politico». Secondo il segretario i risultati delle elezioni europee hanno «respinto l’aggressione sovranista all’Ue».
«Ora si cambia in Europa» – «I voti in tutta Europa hanno detto che da oggi si deve cambiare. Questo è l’inizio di un nuovo rinascimento europeo». Questo il succo del discorso che Matteo Salvini ha tenuto dalla sede della Lega di Milano. Una conferenza stampa ampia, che è andata a toccare tutti gli interrogativi aperti dalle prime previsioni. A partire dal futuro del governo: «Il mio nemico rimane la sinistra, gli alleati di governo rimangono amici. Spero che da domani si torni a lavorare intensamente sui punti del contratto rimasti aperti: sblocca cantieri, decreto crescita, autonomie, …. Sarà un periodo economico complicato, lo sappiamo e non lo nascondiamo ma faremo valere in Europa le ragioni dell’Italia». Non ci sarà una crisi né un rimpasto secondo quanto detto da Salvini: «Non chiederemo mezza poltrona in più». Ai suoi elettori ribadisce quello che già aveva espresso su Twitter: «Voglio dire solo grazie. Da domani saremo in ufficio per lavorare, è già finito il tempo dei festeggiamenti».
«Paghiamo l’astensione» – «Siamo stati penalizzati dall’astensione, soprattutto al Sud. Restiamo l’ago della bilancia di questo governo. Ora testa bassa e lavorare». L’unico commento dei 5 Stelle fino ad ora arriva da una breve dichiarazione di Di Maio catturata dall’Ansa. I 5 Stelle, infatti, non hanno ancora rilasciato commenti ufficiali alle proiezioni che vedono il Movimento uscire sconfitto dalle votazioni europee.
«Costruiamo un governo di centrodestra» – «Rimaniamo centrali e determinanti per la costituzione di una maggioranza di centrodestra alternativa al governo giallo-verde». In una nota ufficiale il partito di Silvio Berlusconi fa trasparire la soddisfazione per i risultati ottenuti alle urne. Nella nota di Forza Italia si legge anche che «l’oggettiva sconfitta dei Cinque Stelle e il risultato della Lega confermano la possibilità e la necessità di costruire un’alternativa di centro-destra».
«Pagina storica per Fratelli d’Italia» – «I patrioti italiani sbarcano nel Parlamento Europeo». Giorgia Meloni festeggia prima tramite Twitter i risultati parziali di Fratelli d’Italia, dati oltre il 6%, e poi parla in conferenza stampa. «Gli italiani hanno raccontato che la serietà di Fratelli d’Italia ha pagato tanto. Non scompariremo, anzi». Sulla stessa linea d’onda anche Luca Ciriani, capogruppo di FdI al Senato :«Nei mesi scorsi qualcuno dubitava che avremmo superato il taglio. Questa sarebbe una pagina storica per Fratelli d’Italia perché entreremmo per la prima volta nel Parlamento Europeo».