Gli studenti tornano a riempire le aule per il primo turno di lezioni del liceo Manzoni a Milano, 25 gennaio 2021. Ansa

Il 25 gennaio è il giorno del ritorno in classe per un altro milione di studenti. Con il passaggio in zona arancione della Lombardia dopo giorni di tensione tra la Regione e il ministero della Salute, sono 600mila gli alunni di seconda e terza media e superiori che rientrano a scuola. Riaprono i licei in presenza anche in Liguria, Marche e Umbria e le medie in Campania, per un totale di altri 360mila ragazzi che tornano sui banchi. «Sarò davvero soddisfatta quando tutti gli studenti italiani torneranno in classe», ha commentato la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina ad Agorà, «Ho chiesto altri soldi per i ristori formativi per potenziare i corsi di recupero».

Le modalità – Se gli studenti di seconda e terza media tornano tutti i giorni in classe, continua la modalità mista per le superiori. Diminuisce il numero di ore in Dad, con la quota di lezioni in presenza fissata al 50%, con la possibilità di aumentare la frequenza fino al 75%. Resta a discrezione dei presidi la scelta dell’organizzazione degli ingressi scaglionati per evitare gli assembramenti.

Manifestazione di protesta di Priorità alla Scuola davanti all’Ufficio scolastico provinciale a Milano, 25 gennaio 2021. Ansa/Matteo Corner

Le proteste – Non si fermano però le proteste degli studenti in 24 città. Il comitato Priorità alla Scuola e i Cobas, con l’adesione dei sindacati, di Rifondazione Comunista e Potere al Popolo, scendono in piazza per chiedere più sicurezza e tracciamento e la riduzione del numero di alunni per classe, le cosiddette “classi pollaio”. Negli ultimi giorni ci sono state numerose occupazioni nelle scuole di tutta Italia. Solo a Milano sono stati dieci gli istituti occupati, tra cui il liceo scientifico Einstein, dove gli studenti hanno passato una notte. Per ultimo, il liceo Virgilio, il più grande della città, dove venerdì 22 gennaio circa 2mila studenti hanno protestato per chiedere alle istituzioni un rientro in classe in sicurezza. Ma i presidi lanciano un appello affinché i ragazzi blocchino le occupazioni. «Gli studenti, dei quali abbiamo apprezzato il desiderio di tornare a scuola in presenza, devono continuare a essere responsabili», ha affermato il presidente dell’Associazione nazionale presidi Antonello Giannelli.

Già in classe – Dal 18 gennaio sono tornati in classe 640 mila studenti delle superiori del Lazio, Emilia-Romagna, Molise e Piemonte. La settimana precedente lo stesso era avvenuto in Valle d’Aosta, Toscana e Abruzzo, mentre dal 7 gennaio erano rientrati a scuola solo gli alunni del Trentino-Alto Adige. Fissata per il 1° febbraio la data del ritorno sui banchi per i ragazzi ancora in Dad, cioè quelli di Friuli-Venezia Giulia, Veneto, Basilicata, Calabria, Puglia, Campania e Sardegna. La Sicilia è in zona rossa per l’alto numero di contagi: in presenza i bambini fino alla prima media mentre rimangono a casa tutti gli altri studenti.