«La guerra è in Europa». Così il segretario della Nato Jens Stoltenberg in conferenza stampa al termine delle riunioni straordinarie della mattinata. «Dopo l’invasione della Russia di un Paese non alleato abbiamo attivato oggi il piano di difesa della Nato, che dà maggiore autorità ai comandanti in campo», aggiunge Stoltenberg. «Noi siamo pronti, ma la nostra è un Alleanza preventiva, non vogliamo un conflitto». Dopo le richieste del presidente francese Emmanuel Macron e del premier britannico Boris Johnson, la Nato ha annunciato una riunione straordinaria domani in videoconferenza. Durissime le condanne dei leader internazionali, anche dalla Turchia. L’Europa promette «sanzioni massicce» alla Russia. La Cina, invece, non prende posizioni.

 

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky su Twitter scrive: «La Russia ha attaccato a tradimento il nostro Paese questa mattina, come fecero i nazisti tedeschi negli anni della seconda guerra mondiale. Guardando a oggi, i nostri paesi sono su due lati opposti della Storia, la Russia ha intrapreso la strada del male, l’Ucraina si sta difendendo e non rinuncerà alla sua libertà, qualunque cosa pensi Mosca». Zelensky annuncia anche la rottura delle relazioni diplomatiche con la Russia. Intanto, il portavoce del Cremlino Dimitry Peskov ribadisce quanto dichiarato da Putin nella notte: «Lo scopo dell’operazione militare della Russia è la demilitarizzazione dell’Ucraina in quanto rappresenta una minaccia per il nostro popolo».

La risposta della Nato – «Le azioni della Russia pongono una seria minaccia alla sicurezza euro-atlantica e avranno conseguenze geo-strategiche». È quanto si legge nelle conclusioni del Consiglio Nord Atlantico della Nato. «Oggi abbiamo tenuto consultazioni nell’ambito dell’articolo 4 del Trattato e abbiamo deciso di prendere ulteriori passi per rafforzare la difesa dell’Alleanza. Le nostre misure resteranno preventive e proporzionate». Nel punto stampa, il segretario Stoltenberg sottolinea: «Non vediamo un confronto. Noi vogliamo prevenire un conflitto e un attacco a un membro della Nato. La Russia ha chiuso la porta a una soluzione politica, ce ne rammarichiamo ma questa è la triste verità». E aggiunge: «Non ci sono truppe Nato inUcraina al momento, non abbiamo né piani né intenzioni di dispiegare le truppe Nato in Ucraina ma stiamo incrementando truppe nella parte orientale dell’Alleanza in territorio Nato. L’Ucraina è un partner di valore, ma non abbiamo truppe e non abbiamo piani di inviare truppe in Ucraina».

Riunioni straordinarie – «Non permetteremo che il presidente Putin demolisca l’architettura di sicurezza europea. Non dovrebbe sottostimare la determinazione e la forza delle nostre democrazie». Questo quanto si legge in una nota congiunta della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e dell’Alto rappresentante dell’Unione per gli Affari Esteri e la politica di sicurezza Josep Borrell. Per von der Leyen, «Putin ha portato la guerra in Europa». Borell invece sottolinea: «Adotteremo il più duro pacchetto di misure mai adottato». Alle 15.00 previsto il G7 straordinario in videoconferenza, questa sera invece convocazione straordinaria del Consiglio europeo.  Previsto per oggi anche un colloquio tra von der Leyen e Jens Stoltenberg. Convocato per martedì 1 marzo a Bruxelles una sessione plenaria straordinaria del Parlamento Europeo.

 

Dal Continente – «Diplomaticamente, politicamente, economicamente e – eventualmente – militarmente, questa orribile e barbara avventura del dittatore Vladimir Putin deve finire con un fallimento». Questo il commento del premier britannico Boris Johnson, secondo quanto riporta l’agenzia EPA. Il presidente francese Emmanuel Macron su Twitter chiede «la fine immediata delle operazioni militari», condannando l’azione di Putin. Dalla Germania arrivano le dichiarazioni del cancelliere Olaf Scholz che sottolinea «Per tutto questo non c’è alcuna giustificazione. Questa è la guerra di Putin» e della ministra degli Esteri Annalena Baerbock, che ha parlato così alla nazione: «Cari cittadine e cittadini oggi ci siamo svegliati in un altro mondo. Siamo senza parole, ma non siamo inermi». Ferma la condanna del presidente del Consiglio Mario Draghi, che ha commentato: «Siamo al lavoro con gli alleati europei e della Nato per rispondere immediatamente, con unità e determinazione». Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella convocata il Consiglio Supremo della difesa alle 16.30 al Quirinale.
Si aggiunge alla condanna dell’azione di Putin anche la Turchia. Il presidente Erdogan ha fatto sapere di aver parlato al telefono con il suo omologo ucraino Zelensky, esprimendo il sostegno per la protezione dell’integrità territoriale dell’Ucraina. Il ministero degli Esteri turco in un comunicato definisce l’azione militare di Mosca «un’operazione inaccettabile e ingiusta, una seria minaccia alla sicurezza della nostra regione e del mondo

I confini – Cruciale il ruolo dei paesi limitrofi, tra tutti la Bielorussia. Le guardie di frontiera hanno confermato che truppe russe stanno entrando in Ucraina anche dal Paese, ma il presidente Lukashenko ha sottolineato: «l’esercito bielorusso non sta partecipando all’invasione russa». La Bielorussia, secondo quanto riferito dall’agenzia Interfax, ha chiuso parte del suo spazio aereo, visti i recenti sviluppi al confine. In una dichiarazione rilasciata dal Consiglio Europeo si legge: «Condanniamo inoltre il coinvolgimento della Bielorussia in questa aggressione contro l’Ucraina e la invitiamo a rispettare i suoi obblighi internazionali». La Lituania impone lo stato di emergenza. 

Reazioni Usa – «ll presidente russo Vladimir Putin ha scelto una guerra premeditata che porterà una catastrofica perdita di vite umane e sofferenza». Così il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha commentato l’azione militare russa nei territori ucraini. Previsto per oggi pomeriggio una nuova dichiarazione del presidente Usa per annunciare ulteriori misure economiche sulla Russia.

La “non condanna” della Cina – Nessuna condanna dalla Cina. «Abbiamo visto che la questione Ucraina ha latitudine e longitudine storiche complesse e speciali e comprendiamo le legittime preoccupazioni della Russia sulla sicurezza». Lo ha detto il ministro degli Esteri Wang Yi, nella telefonata con la controparte russa Sergei Lavrov. «La Cina», aggiunge, «rispetta sempre la sovranità e l’integrità territoriale di tutti i Paesi, sostiene che la mentalità da Guerra Fredda dovrebbe essere del tutto abbandonata e che un meccanismo di sicurezza europeo equilibrato, efficace e sostenibile dovrebbe essere finalmente formato attraverso il dialogo e la negoziazione». Oggi, la portavoce del ministero degli Esteri cinese, Hua Chunying alla domanda sull’invasione dell’Ucraina aveva respinto «l’uso preconcetto delle parole, tipico dello stile di fare domande dei media occidentali». E ha aggiunto: «L’approccio della Cina è qualitativamente diverso da quello Usa. Quando vedremo il rischio di conflitto, non prenderemo l’iniziativa di fornirci armi a vicenda e non faremo ciò che gli Usa hanno fatto dando all’Ucraina un gran numero di strutture e attrezzature militari». Chunying, poi, aveva concluso: «Penso che la Russia, essendo un Paese grande e potente, non abbia bisogno della Cina o di altri Paesi».