«Non abbiamo rinnovato l’ordine dopo giugno. Vedremo cosa succederà». È con queste parole che il commissario del Commercio interno dell’Ue, Thierry Breton, ha confermato il mancato rinnovo da parte dell’Unione del contratto di fornitura con AstraZeneca, in scadenza a fine giugno. La rottura arriva dopo l’azione legale del 23 aprile contro l’azienda anglo-svedese. Sarà la casa farmaceutica Pfizer a occuparsi delle consegne previste per la seconda fase. Restano nei frigoriferi italiani oltre un milione e mezzo di dosi AstraZeneca non somministrate.

AstraZeneca e l’Ue – Bruxelles scommetterà su produttori più sicuri. È questo il messaggio che ha inviato la Commissione europea con l’intervento di Breton, in riferimento alle tempistiche di consegna delle dosi di vaccino da Covid-19. La causa della decisione dell’Ue sono stati i ritardi di AstraZeneca, denunciata per inaffidabilità nella fornitura: nel primo trimestre del 2021, l’azienda ha consegnato all’Unione 30 milioni di fiale sui 120 milioni pattuiti. Solo un quarto delle dosi, insufficienti a soddisfare i numeri previsti dalle campagne vaccinali degli Stati europei. Nonostante i casi di trombosi rare degli ultimi mesi, non è invece arrivata nessuna critica al vaccino, che Breton ha definito «molto interessante e molto buono», soprattutto «per le condizioni logistiche e le temperature» a cui può essere conservato. Ha inoltre annunciato: «Abbiamo iniziato con Pfizer a lavorare con la seconda fase e i vaccini di seconda generazione». Sarà la società tedesca il principale partner per la seconda parte del 2021.

La situazione in Italia – In Italia, le dosi di vaccino AstraZeneca non ancora somministrate sono oltre un milione e mezzo. Nonostante l’ipotesi di un via libera anche agli under 60, i casi di trombosi rare continuano a scoraggiare la somministrazione, che è pari al 77% per AstraZeneca, mentre sale al 94% per Pfizer (contro 73% Moderna, 46% Johson&Johnson). Le maggiori quantità di AstraZeneca non utilizzate sono in Sicilia (52%), Provincia di Trento (56%) e Basilicata (57%). Emblematico è il caso dell’Astranight, l’evento promosso a Matera dalla Regione, dedicato alla somministrazione libera di AstraZeneca alle persone tra i 60 e i 79 anni: sono state iniettate solo 250 dosi su 750.