Sedie vuote al centro vaccinale di Cremona (Foto Ansa)

Cambio dei vertici per la società di gestione dati della Regione Lombardia, Aria spa, dopo un’altra giornata di disagi al centro vaccinale della Fiera di Cremona: delle 600 persone che dovevano ricevere la dose del vaccino anti-Covid domenica 21 marzo, solo 58 sono state convocate via sms, attraverso il sistema di servizi informatici che fa capo alla società. Il presidente della Lombardia, Attilio Fontana, avrebbe deciso di azzerare il cda e nominare un amministratore unico per l’azienda, già bersaglio di critiche all’interno della Giunta lombarda da parte dell’assessore alWelfare Letizia Moratti e del commissario straordinario alle vaccinazioni Guido Bertolaso.

I problemi tecnici – Come era accaduto sabato, sempre a Cremona oltre che a Monza e Como, i messaggi che dovevano comunicare agli interessati data e ora dell’appuntamento per il vaccino non sono partiti. Domenica a Cremona è stata l’Asst a convocare telefonicamente tutte le persone che avevano richiesto l’iniezione e a fine giornata si è arrivati a somministrare oltre mille dosi. Il direttore generale di Aria, Lorenzo Gubian, ha dichiarato al Corriere della Sera che il problema a Cremona «ha riguardato gli over 80. È il centro vaccinale più grande della zona e sta esaurendo gli anziani del suo bacino di utenza. Chi è ancora in lista o ha già un appuntamento in un altro polo o ha chiesto la vaccinazione a domicilio». A Como e Monza, invece, ci sarebbero stati ritardi nelle prenotazioni degli insegnanti, che non avrebbero permesso di completare i calendari. Il mancato invio degli sms nel weekend non è il primo episodio che ha procurato critiche alla gestione delle prenotazioni da parte dell’azienda della Regione. L’11 marzo erano stati convocati da Aria per ricevere il vaccino al Niguarda 300 anziani in più di quelli previsti.

La societàAria spa è nata nel 2019, dalla fusione di tre società regionali Arca (Centrale Acquisti della Lombardia) e Lispa (Lombardia Informatica), accorpando nel 2020 anche Ilspa (Infrastrutture Lombarde). La sua funzione doveva essere quella di gestire in maniera più efficiente e a costo più basso le infrastrutture fisiche e digitali della Lombardia. La Regione è l’unico azionista dell’azienda, che si occupa anche dei bandi, accordi e convenzioni per il Pirellone.  A capo dell’azienda fin dalla sua nascita è stato Francesco Ferri, già presidente di Lombardia Informatica. Il direttore generale Gubian, invece, era stato nominato a ottobre del 2020, per sostituire Filippo Buongiovanni, uno degli indagati per la fornitura di camici da parte della società del cognato di Attlio Fontana, Andrea Dini.

Lo scontro – A volere la nascita di Aria è stato in particolare l’assessore al Bilancio della Regione, Davide Caparini. Leghista della prima ora, vicino a Matteo Salvini, l’assessore si è scontrato in questi giorni con i critici della gestione del sistema informatico per la prenotazione del vaccino, ovvero Guido Bertolaso e Letizia Moratti. Il consulente per il piano vaccini si era espresso duramente nei confronti di Aria già per il caos delle prenotazioni al Niguarda, definendo «vergognose» le code in un post su Facebook. L’assessore alla Sanità Moratti, invece, ha scritto ieri su Twitter che «le cose che non funzionano vanno cambiate». E oltre all’ipotizzato cambio di sistema della gestione delle prenotazioni, che dovrebbe passare da Aria a Poste Italiane entro la fine del mese, è arrivata anche l’intenzione di Fontana di cambiare i vertici della società.


Sula scelta di Fontana ha pesato anche la presa di posizione del leader della Lega, Matteo Salvini, che ha twittato questa mattina: «Quando c’è di mezzo la salute dei cittadini, come in qualsiasi famiglia o azienda chi sbaglia deve pagare».