«Anche a me sono arrivate tante offerte, dallo Sputnik al vaccino cinese, ma dobbiamo coordinarci con il Governo». Il presidente della regione Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga si schiera contro la mossa del collega campano Vincenzo De Luca. L’amministratore del Pd ha annunciato di aver trovato un accordo con la casa farmaceutica Human Vaccine per l’acquisto di migliaia di dosi del farmaco russo, non ancora autorizzato dall’Ema. Una mossa che aveva provocato prima la reazione contrariata del Primo Ministro Mario Draghi, poi quella del presidente della Conferenza delle Regioni Bonaccini che ha intimato lo stop all’operazione.
Lo Sputnik e la Campania – Il contratto firmato da Vincenzo De Luca prevede «l’immediata esecutività» non appena il farmaco verrà approvato dall’Ema e dell’Aifa. Per Sputnik infatti non è stata ancora presentata la domanda e ci vorranno almeno 3 o 4 mesi di attesa. Per il primo cittadino campano si tratta di un’occasione di ottenere dosi aggiuntive, così da permettere l’immunizzazione di 4,5 milioni di concittadini. «Se non abbiamo le risposte che ci servono da parte dell’Ue e delle aziende attualmente contrattualizzate, andremo avanti anche da soli», ha dichiarato De Luca. Tra le 11 aziende produttrici di Sputnik, “Human vaccine”, rappresentata da un fondo russo chiamato “Rdif”, ha dato la sua disponibilità per la fornitura delle dosi in Campania.
Lo Stop di Draghi e delle Regioni – Venerdì 26 marzo il presidente del Consiglio Mario Draghi aveva già bocciato qualsiasi questione in merito all’acquisto del farmaco russo: «C’è in gioco la salute, la vita e la morte degli individui, dobbiamo sempre cercare il coordinamento europeo. Starei attento a fare questi contratti». Anche il ministro della Salute Roberto Speranza ha ribadito le parole di Draghi: «Per noi è indispensabile che le agenzie regolatorie possano garantire che un vaccino messo in commercio è efficace. Quindi, aspettiamo che l’Ema svolga il suo processo di autorizzazione e poi che anche l’Aifa faccia la stessa cosa». Dura la reazione del governatore dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini, che in un’intervista a Mezz’ora in più su Rai 3 ha sottolineato come nessuna regione possa prendersi la libertà di acquistare autonomamente un vaccino non ancora approvato. È dello stesso avviso il coordinatore della campagna vaccinale in Lombardia Guido Bertolaso, che interpellato da Stasera Italia ha ironizzato: «La Campania acquista lo Sputnik? Magari hanno comprato un modellino del vecchio satellite».
La campagna vaccinale – In Italia poco più del 10 percento risulta vaccinato almeno con la prima dose. La campagna procede a rilento: otto regioni hanno somministrato entrambe le dosi a meno del 20% degli over 80. Si tratta di Sardegna, Toscana, Calabria, Umbria, Lombardia, Puglia, Sicilia e Abruzzo. Ai primi posti in classifica troviamo invece la Provincia autonoma di Trento (41,37%), la Provincia autonoma di Bolzano (35,73%) e la Basilicata (34,88%). Tra i 70 e i 79 anni, solo l’1,62% dei cittadini ha ricevuto entrambe le dosi e ad appena il 5,64% è stata somministrata la prima. La statistica migliore è quella relativa al personale sanitario, vaccinato quasi al 75%, e agli ospiti delle Rsa, immunizzati al 70%. Il commissario per l’emergenza Covid Francesco Figliuolo ha però annunciato un «cambio di passo». Tra lunedì 29 marzo e Pasqua «arriveranno oltre un milione di dosi Pfizer, oltre 500mila dosi Moderna e oltre un milione e 300 mila AstraZeneca», ha dichiarato Figliuolo, «questo è il preludio per avere nel mese di aprile un massiccio afflusso di dosi che consenta di utilizzare appieno gli hub che stiamo andando a costruire».