Conciliare l’avanzamento della campagna vaccinale e la voglia di estate degli italiani, dopo mesi di misure restrittive e lockdown. È questo il prossimo fronte su cui dovranno lavorare le Regioni, il Governo e il commissario per l’emergenza Covid-19 Francesco Paolo Figliuolo. A sollevare per ultima la questione è l’assessore lombardo al Welfare Letizia Moratti, che in un’ intervista alla Stampa del 13 maggio ha parlato di «problema vacanze».

Il punto – Il principale nodo da sciogliere riguarda l’organizzazione delle ferie estive: sarà necessario attendere l’immunizzazione per partire, o sarà possibile farlo prima, con la garanzia di ricevere una dose in un’altra Regione? Secondo una stima basata sui dati del ministero della Salute, tra luglio e agosto circa 15 milioni di persone dovranno sottoporsi alla seconda puntura – prevista per tre dei quattro vaccini oggi utilizzati. Il fatto che la campagna procede in base all’età richiede ulteriori certezze per le famiglie che vogliono mettersi in viaggio. La decisione dell’Agenzia europea del farmaco, che ha allungato a 42 giorni la finestra temporale per il richiamo con Pfizer, farà slittare migliaia di appuntamenti al cuore dei mesi feriali, complicando ulteriormente la programmazione. Il rischio è che molti decidano di rimandare a settembre.

Il Generale Francesco Paolo Figliuolo (foto Ansa)

Le Regioni – Lo stesso generale Figliuolo, a inizio maggio, aveva già detto di essere al lavoro su vari dossier per garantire la somministrazione anche nelle località di villeggiatura. Fondamentale, per la riuscita del piano, una stretta collaborazione tra Regioni, che dovrebbero mettere in comunicazione i propri sistemi informativi e le piattaforme di prenotazione. Diversi presidenti, a partire da Luca Zaia, hanno già dato disponibilità a vaccinare i turisti. Rispondendo alle domande della Stampa, Moratti ha dichiarato che la Lombardia sta lavorando «per evitare di fissare appuntamenti nel periodo clou, cioè metà agosto, quando molti saranno in ferie». E ha parlato anche della necessaria cooperazione tra Regioni, «almeno per quanto riguarda i lavoratori lombardi». Per supportare questa dichiarazione, l’assessore ha ricordato che la Lombardia «ha vaccinato tutti coloro che lavorano qui pur non avendo la residenza». Le fa eco il presidente della Regione Attilio Fontana, che ha definito quella della sua vicepresidente «una proposta di buon senso».

Il pass – Allacciandosi alla questione vacanze, l’ex sindaca di Milano ha sollevato un altro tema, quello del certificato vaccinale, che dura sei mesi. Per medici e operatori sanitari, vaccinati lo scorso inverno, il pass scadrà nei mesi estivi e dovranno dunque sottoporsi nuovamente all’inoculazione, allargando la platea da immunizzare. Il tutto senza che il numero di fiale in arrivo da giugno in poi sia ancora stato definito. Per evitare rallentamenti e intoppi, il ministro Speranza si è detto disponibile per verificare, in concordanza con il Comitato tecnico-scientifico, la possibilità di estendere la validità della copertura.