La nuova disposizione dell’Aifa è chiara: via libera alla vaccinazione eterologa, ossia all’utilizzo di Pzifer o Moderna come richiamo di AstraZeneca per gli under 60. Ma il nuovo programma dettato dall’Agenzia italiana del Farmaco ha incontrato alcuni problemi. Sono molte le Regioni che ancora non si adeguano. Attualmente la Lombardia ha sospeso la seconda dose del vaccino made in England ma non ha deciso comne sostituirlo. Il governatore della Campania Vincenzo De Luca si è invece opposto senza se e senza ma. Da parte sua, la Regione Lazio ha chiesto che venga mantenuta la seconda dose di AstraZeneca per chi lo desidera. A dirimere la controversia è intervenuto il ministro della Salute Roberto Speranza: «Le Regioni si allineino alle nostre disposizioni», ha detto ieri mattina, in un incontro con i media chiesto da Palazzo Chigi. Finora però l’imposizione è caduta nel vuoto.

Caso AstraZeneca – L’11 giugno scorso, a seguito del caso della 18enne morta a Genova, il ministero della Salute aveva aggiornato le raccomandazioni relative all’utilizzo del farmaco dell’azienda anglo-svedese. Ora non poter ricorrere ad AstraZeneca preoccupa molti. Il timore riguarda un possibile rallentamento della campagna vaccinale: ciò significherebbe non poter raggiungere l’immunità di gregge entro la fine di settembre. A infondere fiducia e sicurezza ci ha pensato ieri il commissario straordinario per l’emergenza, generale Francesco Figliuolo: «Sto lavorando per ottenere forniture extra dei vaccini a Rna messaggero a luglio e agosto», ha dichiarato, rispondendo al direttore di Repubblica Maurizio Molinari, in occasione dell’apertura del Festival delle culture ebraiche di Roma. «Comunque anche se quelle dosi in più non dovessero arrivare ce la faremo a rispettare i tempi», ha aggiunto. A quanto pare, non è chiaro se l’annuncio del commissario sarà confermato dai fatti. Ma una cosa è certa: la linea sui vaccini la decide il Governo. Lo hanno ribadito il ministro Speranza e il premier Mario Draghi. Per entrambi, i dubbi che circolano intorno ad AstraZeneca non dovrebbero mettere in discussione la tabella di marcia. Per Speranza le posizioni sul farmaco anglo-svedese sono chiare e «per questo chiediamo alle autorità regionali di allinearsi ai piani»

Nuovi colori – «Finché non avremo zero decessi, avremo una sfida tutta da giocare», aveva dichiarato venerdì 11 giugno Speranza. Parole spese dopo aver firmato le ordinanze che da oggi, 14 giugno, decretano il passaggio in zona bianca di 6 regioni: Piemonte, Lombardia, Lazio, Emilia Romagna, Puglia e Provincia autonoma di Trento. Sale così a 41 milioni il numero degli italiani che potrà dire addio al coprifuoco, oltre che a una serie di restrizioni. Le Regioni ancora colorate di giallo dovranno attendere solo un altro giorno. Da domani, 15 giugno, infatti assisteranno all’evento tanto atteso: molte restrizioni cadranno, a partire dal numero di persone che si può ospitare a casa. Potrà essere invitato chiunque, ma permane il divieto di assembramento.

I numeri dei vacciniPzifer è il vaccino a Rna più usato. Sono state consegnate 30.654.000 e, nell’ultima settimana, sono state effettuate 2.815.000 iniezioni. Moderna è un altro vaccino a Rna. In questo caso i numeri sono inferiori: 4.179.000 le fiale consegnate e 326.817 le somministrazioni negli ultimi sette giorni. AstraZeneca funziona a vettore virale, le cui dosi distribuite hanno raggiunto i 9.192.764. Quelle inoculate dal 7 giugno al 13 giugno sono invece 419.636. Johnson&Johnson è un monodose e, come il precedente, utilizza un vettore virale: 1.742.000 dosi distribuite e 190.180 le iniezioni nell’ultima settimana.