Ha dipinto le strade della nostra città con colori amari che scuotono le nostre coscienze. AleXandro Palombo è ormai lo street artist più famoso a Milano. L’artista destinato alla censura è conosciuto a livello internazionale per i suoi “inciampi visivi”, disegni che catturano all’improvviso per la loro potenza comunicativa e che lasciano a bocca spalancata i passanti. La sua concezione dell’arte è sociale, attiva e impegnata, per questo quasi una decina delle sue opere sono state cancellate. Palombo crea personaggi che in qualche modo disturbano e in cui la gente inciampa mentre passeggia per strada. Le sue opere sono satiriche, riflessive e irriverenti; opere che traggono ispirazione dalla cultura pop, dalla società, dalle disuguaglianze, e ci consegnano in immagini la sua poetica dell’inclusione, del rispetto e della diversità.

Ha trasformato la docile Marge Simpson in una fiera rivoluzionaria anti-islamica che si ribella al suo ruolo nell’immaginario collettivo e, per sostenere gli ideali femministi, si taglia la chioma di netto. Ha riempito di lividi le eroine e le principesse dei cartoni e le ha rese il simbolo della violenza di genere.

Le sue rappresentazioni raccontano il nostro tempo cercando di fornire nuovi punti di vista e prospettive. Palombo tende a ritrarre personaggi abbastanza noti e a usarli per sorprendere il suo pubblico. Come? scardinando ogni ordine, logica e aspettativa. Nelle sue opere il Papa chiede l’elemosina seduto sul marciapiede, Lady D mostra la sua bulimia al mondo intero e Meloni pratica in prima persona la maternità surrogata. Dopo la morte di Silvio Berlusconi, Palombo ha deciso di dedicargli una delle sue opere: “Self-made man” è il murales più recente dell’artista, ma anche quello che ha vissuto meno. Dopo solo due giorni l’opera è stata cancellata dal Comune di Milano, confermando il destino alla censura dello street artist.