Ai colpi di teatro, ai conigli tirati fuori dal cilindro, ai cambi di rotta improvvisi, alle uscite inattese Silvio Berlusconi è – e ci ha – abituato. Questa volta la sorpresa arriva in occasione delle imminenti elezioni regionali in Lombardia: secondo un articolo de la Repubblica, Berlusconi avrebbe confidato a un suo consigliere di preferire Letizia Moratti, candidata alla presidenza lombarda dal Terzo Polo di Carlo Calenda e Matteo Renzi. Non più tartdi del gennaio scorso l’ex presidente del Consiglio aveva affidato ai propri canali social un videomessaggio di buon anno, raccomandando ai suoi «cari amici di Milano e della Lombardia» di votare Attilio Fontana, presidente uscente e candiddato leghista, per i meriti dimostrati durante l’emergenza pandemica, per la sua competenza, oltre che per il suo «tratto discreto e signorile». Queste le parole riportate nel retroscena esclusivo del quotidiano romanio : «Per colpa di Fratelli d’Italia stiamo andando troppo a destra. Non si vince senza un centro moderato. Fosse per me, in Lombardia voterei Moratti».
La preferenza per Moratti – Il motivo del ripensamento non riguarda un dissidio personale con Attilio Fontana, che rimane il candidato ufficiale, bensì una più sottile questione politica. Berlusconi ritiene che l’attuale presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, stia indebitamente spostando l’asse del centrodestra su posizioni eccessivamente radicali, lontane da quel centro liberale e progressista che da 1994 sostiene di volere occupare. Inoltre il fondatore di Forza Italia considera poco riconoscente il tentativo della sua ex ministra di fare il pieno di consensi a scapito del partito azzurro.
Il voto a Fontana – Oltre a una questione di orgoglio, a turbare Berlusconi sono i futuri esiti elettorali, che nella «sua» Lombardia rischiano di fotografare, secpondo i sondaggi, Lega al 10%, Forza Italia ancora più sotto e Meloni a quota 30%.
Percentuali che, se confermate, potrebbero mettere a rischio gli equilibri interni all’alleanza di governo, Una situazione che Berlusconi sta cercando di prevenire in tutti i modi: smarcandosi dai violenti attacchi sferrati alle opposizioni da supermeloniani Giovanni Donzelli e Andrea Delmastro sul caso Cospito. Equuilibri politici a parte, non va poi dimenticato che Moratti fu ministra dell’Istruzione in un governo Berlsusconi e presidente della Rai voluta sempre dal leader di Forza Italia. Una lunga frequentazione che potrebbe farsi sentire anche oggi.