Colf, badanti e baby sitter più care per le famiglie italiane. È il rischio che si prospetta nel caso di mancato accordo tra le associazioni datoriali Domina e Fidaldo (della quale fanno parte Assindatcolf, Nuova Collaborazione, Adlc, Adld), i sindacati dei lavoratori domestic Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl, Uiltucs-Uil e Federcolf. Il terzo incontro tra le parti è previsto nel pomeriggio del 16 gennaio al Ministero del Lavoro, dopo i confronti tenuti il 21 dicembre 2022 e il 3 gennaio 2023, conclusi con un nulla di fatto. Nel caso in cui non dovesse arrivare l’accordo, scatterà l’adeguamento automatico del contratto nazionale pari al 9,2%, mentre per vitto ed alloggio si arriverebbe ad un aumento dell’11,5%.

Colpa dell’inflazione– La ragione per cui si è reso necessario il rialzo delle retribuzioni di un settore delicato come quello dell’assistenza è la crescita dell’inflazione, misurata dall’ISTAT all’ 11,5%. Un adeguamento dei contratti che però rischia di mettere in difficoltà le famiglie. Aumenti previsti e necessari secondo i sindacati «per andare incontro alle esigenze di un settore estremamente debole, dal punto di vista salariale e normativo. Circa l’85% dell’occupazione nel settore è femminile; i lavoratori stranieri sono oltre il 70% e più del 44% sono cittadini dell’Unione Europea».

FONTE: ANSAStangata per le famiglie– Rincari insostenibili per le famiglie, invece, secondo le associazioni datoriali. Fidaldo, la Federazione italiana del lavoro domestico, stima che per una badante a tempo pieno l’aumento sarà di 125 euro al mese, con un aumento di duemila euro alla fine dell’anno. Aumento previsto anche per i contributi previdenziali mensili dell’8,4%, con un aumento medio di 10 euro al mese.

L’intesa necessaria– Una soluzione al problema potrebbe essere un maggiore sostegno economico alle famiglie, secondo Danilo Arcaini, direttore commerciale dell’agenzia Family Care. «Non bisogna dimenticare l’impatto che gli aumenti avranno sulle famiglie, con un passaggio da incrementi di pochi euro degli anni passati a questo aumento, soprattutto senza gradualità. Si potrebbe introdurre le detrazione totale delle spese sostenute». Un accordo tra le parti è nodale anche per scongiurare un aumento dei lavoratori irregolari, che nel settore dei servizi alle famiglie sono 781mila, tra colf, badanti e baby sitter. Un quarto dei tre milioni lavoratori in nero presenti in Italia.