Diminuiscono contagi (11.068), tamponi (205.642) e vittime da Covid-19 (221). Il bollettino di domenica 14 febbraio alza il morale ma non fa abbassare la guardia. Nel weekend i dati sono sempre in calo dal basso numero di analisi processate durante il fine settimana. A richiamare l’attenzione del Comitato tecnico scientifico e del neo Premier Mario Draghi, è soprattutto un nuovo nemico: la variante inglese. Secondo la task force di esperti nominata da un consorzio di Paesi come Stati Uniti, Francia, Inghilterra e Germania provocherebbe un aumento della contagiosità del 50% e della letalità tra il 20% e il 30%. I numeri sono emersi da un documento scientifico (non più) riservato che ora allarma Palazzo Chigi.
ll bollettino del giorno – I nuovi positivi al Coronavirus ammontano a 11.068, 2.464 in meno rispetto a sabato. In discesa anche il numero di tamponi eseguiti, meno 84.892 rispetto a sabato 13, quando ne erano stati effettuati 290.534. A dar man forte si aggiunge anche il dato sulle vittime, 221. La cifra più bassa dall’inizio del 2021 che supera il minimo precedente registrato domenica 31 gennaio di 237 morti. In controtendenza cresce il tasso di positività, pari a 5,38%. Un rialzo dello 0,78% che sta a significare che su 100 tamponi eseguiti cinque hanno registrato traccia del virus.
La variante inglese – A far paura però è la diffusione della variante inglese, più contagiosa e letale rispetto al Covid-19 in circolo. I numeri preoccupano il sistema sanitario nazionale. Walter Ricciardi, ex presidente dell’Istituto Superiore di Sanità e attuale consigliere del ministro della Salute, ha visionato il nuovo documento prodotto da una task force internazionale di esperti, voluta dai grandi leader dei paesi occidentali. Nel rapporto si analizza l’impatto della variante del virus in circolazione e il risvolto è preoccupante. Per questo Ricciardi ha proposto il ritorno alla chiusura del Paese. «Il lockdown totale può funzionare solo se accompagnato da una ripresa dei test e del tracciamento quando i casi saranno meno di 50 per 100 mila abitanti, e da una vaccinazione a tutto spiano», ha spiegato il consigliere. Un lockdown limitato nel tempo che preveda anche la chiusura delle scuole, escluse le attività essenziali. Una richiesta che verrà discussa questa settimana con il ministro Roberto Speranza e che è già condivisa da diversi esperti internazionali. Nel frattempo il virus “britannico” continua a prendere piede in Italia, dove è stato rilevato (in media) nel 18% dei casi su tutto il territorio nazionale. «Tutte le varianti sono temibili e non vanno sottovalutate ma quella inglese, la più diffusa in Italia, è risultata essere anche lievemente più letale», ha dichiarato Ricciardi. A spiegare meglio il quadro sanitario è intervenuto anche Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità. «Nell’arco di 5 o 6 settimane potrebbe sostituire completamente o quasi l’altro ceppo virale attualmente circolante».
Le altre varianti – La lista si allunga e si arricchisce di altre varianti come quella brasiliana e sudafricana. La prima pare che non crei immunità e quindi non metta al riparo da seconde infezioni, rischiando di vanificare l’impatto positivo dei vaccini prodotto fin qui. Quella sudafricana, invece, sembrerebbe essere ancora più invalidante per il sistema vaccinale nazionale in quanto annullerebbe del tutto l’efficacia del vaccino AstraZeneca, di cui l’Italia aspetta più dosi. Al contrario le altre due case farmaceutiche, Pfizer e Moderna sono in grado di coprire tutte le varianti.