Il sindaco di Monaco di Baviera Dieter Reiter aveva chiesto alla Uefa di illuminare lo stadio teatro di Germania-Ungheria con i colori dell’arcobaleno. Un modo per sostenere la comunità Lgbt e per replicare al presidente ungherese Viktor Orbán, che limita la libertà di informazione dei minorenni sui temi omosessuali. La proposta è stata respinta e ha scatenato una reazione unanime. Alcuni club europei, tra cui la Juventus e il Barcellona, hanno colorato di arcobaleno il proprio logo e 46 stati tedeschi hanno fatto lo stesso con una proiezione sui loro impianti sportivi. La stessa città di Monaco di Baviera è stata invasa da bandiere multicolor e i tifosi hanno sfoggiato acconciature arcobaleno.

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Nella giornata di ieri, mercoledì 23 giugno, la stessa Uefa ha emesso un comunicato ufficiale sulla questione e colorato il proprio logo con l’arcobaleno: «La Uefa oggi è orgogliosa di indossare i colori dell’arcobaleno. […] Alcune persone hanno interpretato come una scelta “politica” la decisione di rifiutare la richiesta della città di Monaco di Baviera di illuminare lo stadio con i colori dell’arcobaleno per una partita di Euro 2020. Al contrario, è stata la richiesta a essere politica poiché legata alla presenza della nazionale ungherese nello stadio per la partita di questa sera con la Germania. Per la Uefa, l’arcobaleno non è un simbolo politico, ma un segno del nostro fermo impegno per una società migliore e inclusiva».