Anche i cittadini tedeschi hanno votato e le loro scelte, al momento, confermano le previsioni. «Per i partiti della größe Koalition si profila un risultato storico per il suo essere deludente», scrive il quotidiano tedesco Welt, riferendosi alle percentuali riportate, rispettivamente, dal tandem Cdu-Csu e dall’Spd. I Grünen confermano la loro ascesa a nuova forza della sinistra tedesca, mentre l’estrema destra di Afd raggiunge la doppia cifra, anche se in leggero calo rispetto alle elezioni politiche del 2017. Grande l’affluenza, al 61%, ben 13 punti in più del 2014 e risultato più alto dai tempi della riunificazione.
CDU-CSU- L’alleanza tra cristiano-democratici e cristiano-sociali bavaresi ha raggiunto il 28,7% delle preferenze, perdendo quasi 7 punti rispetto alle elezioni del 2014, quando i due partiti ottennero il 35,4%. Si conferma quindi il lento ma costante calo della destra moderata guidata da Angela Merkel, considerando anche le elezioni nazionali. All’interno del Parlamento europeo la rappresentanza popolare tedesca sarà la principale forza all’interno del Partito popolare europeo, il primo gruppo a Strasburgo, dato il crollo dei partiti alleati in Italia e Francia e i pochi parlamentari in termini assoluti degli altri Paesi.
SPD- Per la prima volta nella sua più che centenaria storia il Partito socialdemocratico non è nemmeno medaglia d’argento. L’altra costola della Grosse Koalition, quella socialista, si ferma, per il momento, al 15,6%, perdendo oltre 10 punti rispetto a 5 anni fa. Colpevole del crollo, secondo molti commentatori, il sostegno passivo ai governi di Angela Merkel come socio di minoranza. In Europa i socialdemocratici siederanno nel Pse, il secondo gruppo al Parlamento, dove però saranno terza forza dietro agli spagnoli del Psoe e agli italiani del Pd.
VERDI- C’è chi invece ha visto raddoppiati i consensi ricevuti dopo l’ultima tornata elettorale. Si tratta dei Grünen (Verdi), che corrono con un 20,7% e si attestano come il «secondo partito più votato». I grandi vincitori in Germania di queste elezioni è senza dubbio il partito ecologista tedesco, che supera finalmente i socialdemocratici in una competizione nazionale, dopo gli ottimi risultati nei Länder nelle amministrative dell’anno scorso. I Verdi tedeschi saranno i leader del gruppo ambientalista al Pe, in costante aumento di parlamentari elezione dopo elezione, che in questa legislatura sarà il quinto dopo popolari, socialisti, liberali e sovranisti. Nel gruppo anche il singolo deputato di Ödp (Ökologisch-Demokratische Partei), ecologisti ma più spostati verso destra.
AFD- Afd (Alternative für Deutschland), partito di destra sovranista alleato di Matteo Salvini, si ferma al 10,8%. Il raggiungimento della doppia cifra fa tirare un sospiro di sollievo agli euroscettici tedeschi e segna un +3% rispetto al 2014, ma non si può ignorare il calo rispetto al 12% delle politiche di due anni fa. A differenza di Francia e Italia l’estrema destra in Germania non sfonda e a Strasburgo sarà una parte minoritaria del gruppo di estrema destra guidato dal Rassemblement National di Marine Le Pen e dalla Lega di Salvini.
ALTRI – Ancora un brutto risultato europeo per i liberali del Fdp (Freie Demokratische Partei). Con il 5,4%, pur superiore al 3,4% delle precedenti europee, vedono dimezzarsi il loro sostegno rispetto alle nazionali 2017 e sono pericolosamente vicini alla percentuale del 2013 che li vide esclusi dal Bundestag per la prima volta dal dopoguerra. Al Pe faranno parte del gruppo Alde capeggiato da Emmanuel Macron insieme ai due indipendenti eletti dai Freie Wähler, “votatori liberi” non legati a partiti.
In calo anche la sinistra radicale di Die Linke al 5,5%: perde 2 punti a confronto con le europee 2014 e 4 con le politiche 2017. Saranno comunque il principale partito del gruppo Gue/Ngl in Europa insieme a Syriza, Podemos e La France Insoumise e ai compatrioti del Tierschutzpartei, partito animalista con un deputato.
La mancanza di soglia di sbarramento in Germania per le elezioni europee permette l’accesso al Parlamento anche a partiti con consensi molto bassi. Nel gruppo dei non affiliati a un gruppo europeo ci saranno i deputati tedeschi del partito transeuropeo Volt, del Partito pirata tedesco e di Die Partei, partito umoristico fondato da una rivista satirica che avrà ben 2 rappresentanti. A differenza di 5 anni fa, i neonazisti del Npd non hanno eletto nessuno.