«Io, noi, siamo Ivan Golunov». Lunedì 10 maggio i tre principali quotidiani economico-liberali russi, Vedomosti, RBK e Kommersant, hanno lo stesso titolo in prima pagina per esprimere solidarietà a Ivan Golunov, il giornalista russo anticorruzione, arrestato il 6 giugno con l’accusa di tentato spaccio di sostanze stupefacenti. Ora il reporter è agli arresti domiciliari. Il sostegno manifestatogli dai giornali locali è considerato da molti osservatori «senza precedenti».

L’accusa e l’arresto – RBK e il capo dell’associazione internazionale per i diritti umani Agora, i cui avvocati difendono Golunov, hanno inoltre smentito l’accusa di traffico di droga rivolta al giornalista al momento del suo arresto, giovedì 6 giugno. La polizia l’aveva fermato e accusato di trasportare diversi pacchi contenenti mefedrone, uno stimolante sintetico. Le perquisizioni condotte all’interno della casa del cronista avevano poi portato alla luce quattro involti di una polvere non meglio identificata. L’avvocato di Ivan ha sospettato fin da subito che sia stata la stessa polizia a piazzare la droga sia nello zaino che nell’appartamento del giornalista, il quale ha negato di aver mai visto quei pacchetti. Dopo l’arresto Golunov è stato ricoverato all’ospedale con «diversi lividi sulla gabbia toracica e una sospetta commozione cerebrale». Il reporter ha denunciato di essere stato picchiato dagli agenti per non aver voluto firmare un rapporto di polizia in assenza del suo legale.

L’accusa smentita – Ora le testimonianze di RBK e di Pavel Chikov, chief di Agora, sembrano aver scagionato Golunov dall’accusa che ne aveva provocato la carcerazione. Secondo entrambe le fonti, gli esperti del ministero dell’Interno non hanno trovato sostanze narcotiche o psicotrope nei campioni presi dalle mani del giornalista. Il test del lavaggio delle mani, precisa RBK, è in grado d’individuare tracce di droga risalendo a due settimane dal primo contatto. Anche il test delle urine è risultato negativo.

Il giornalista – Ivan Golunov ha 36 anni ed è nato a Mosca, dove ha lavorato per i quotidiani Vedomosti e RBK, proseguendo poi con Forbes, Slon Magazine e il canale televisivo Dozhd, prima di approdare al sito d’informazione online Meduza. Golunov ha svolto numerose inchieste sulla corruzione interna agli organi della pubblica amministrazione. Il direttore generale di Meduza, Galina Timchenko, e il caporedattore, Ivan Kolpakov, sono portati a credere che il reporter sia stato incastrato con la droga a causa della sua attività d’inchiesta. La testata online per cui il giornalista lavora è da sempre critica nei confronti del governo russo, tanto da aver stabilito il suo quartier generale a Riga,in Lettonia, per evitare problemi con le autorità del Cremlino. I colleghi di Ivan non hanno dubbi: «Qualcuno ha voluto incastrarlo».