«Non spetta all’Unione Europea analizzare il contenuto del decreto ma i Paesi membri devono rispettare la legge internazionale e la legge del mare» ha dichiarato Anitta Hipper, portavoce della Commissione Europea, dopo l’approvazione dell’esecutivo italiano del decreto-legge sulla gestione dell’immigrazione. Dati questi presupposti, non è diffcile presumere che al centro dell’incontro previsto a Roma, intorno alle 13, tra Giorgia Meloni e Ursula von der Leyen, ci sarà il tema dell’immigrazione. Ma non solo: si parlerà probabilmente anche di Pnrr e di ambiente.
Migranti – Il vertice bilaterale, la cui occasione è offerta dalla presentazione del libro “La saggezza e l’audacia” che raccolglie i discorsi dell’ex presidente del Pe David Sassoli, sarà l’ennesimo momento di confronto su un dossier politicamente strategico, tornato al centro del dibattito dopo la vittoria del centrodestra alle elezioni del 25 settembre 2022. L’incontro sarà l’occasione per descrivere nel dettaglio alla leader europea i provvedimenti del decreto che introduce nuove e più stringenti regole per il soccorso in mare da parte delle navi delle Ong. L’Italia rischia di violare le norme del diritto internazionale che obbliga a salvare vite in mare. Nel bilaterale si cercherà di tracciare una linea comune. Tuttavia, è appena cominciato il turno della Svezia alla presidenza del Consiglio dell’Unione europea e il Paese scandinavo non vede di buon occhio l’adozione di un assetto che garantisca più condivisione nella gestione dei flussi migratori.
Pnrr – L’altro tema di cui si discuterà sarà la gestione del Pnrr. All’incontro parteciperà infatti anche Raffaele Fitto, ministro per gli Affari Ue, la Coesione e il Pnrr. I negoziati per rimodulare i target concordati originariamente con l’Ue sono in una fase avanzata. La richiesta italiana è però anche quella di avere più tempo per l’assorbimento e per la destinazione dei fondi, ma sulla deadline l’Ue non vuole andare oltre il 2026.
Ambiente – Von der Leyen dovrebbe anche illustrare la sua ricetta a sostegno della transizione dell’industria europea in chiave ambientale. La Commissione prevede un intervento a breve termine, ossia un ulteriore allentamento delle regole Ue sugli aiuti di Stato, e un intervento a medio termine, la creazione di un fondo che aiuti i Paesi membri a supportare le proprie industrie nella transizione energetica verde e digitale.