Che iniziano i lavori, questa volta letteralmente. È il riassunto di quello che è successo oggi al Parlamento Ue dove è passata la direttiva sulle case green. La commissione per l’industria, la ricerca e l’energia del Parlamento europeo ha l’ok al pacchetto di provvedimenti sulle performance energetiche degli edifici che ha l’obiettivo di ridurre le emissioni di gas serra e il consumo di energia nel settore edile.

Il voto in Parlamento – Sono stati 49 i favorevoli alla proposta, 18 i contrari e 6 gli astenuti nel voto che si è tenuto all’Eurocamera. Hanno votato contro gli eurodeputati italiani dei tre partiti della maggioranza. La direttiva è arrivata senza modifiche rispetto al compromesso definito nei giorni scorsi e dovrebbe ora approdare al voto in plenaria nella sessione di marzo. La norma ha come obiettivo finale sempre quello della neutralità climatica entro il 2050.

Le reazioni – I primi a farsi sentire dall’Italia sono stati quelli di Confedilizia che ci hanno tenuto a far sapere che la direttiva avrà degli «effetti disastrosi» sottolineando che «il governo Meloni può ancora intervenire. Ci aspettiamo che lo faccia». Per il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto, la norma «va emendata per adattarla al contesto italiano che è speciale rispetto al resto d’Europa. Il patrimonio immobiliare del nostro Paese è antico, prezioso e fragile». Sulla stessa linea anche Raffaele Fitto, ministro per gli Affari europei, secondo cui «l’Italia non può affrontare il tema dell’efficientamento energetico degli immobili come gli altri Paesi. Il Governo presenterà un suo piano». Adolfo Urso, ministro per le Imprese, si dice pronto a «negoziare in Europa per degli obiettivi realistici e modalità di attuazione che non mettano in difficoltà le imprese e le famiglie».

Cosa sono le case green – È da tanto che si discute sull’edilizia sostenibile, ma cosa sono le “case green”? Si tratta di edifici che sprecano meno energia e quindi inquinano di meno. Sono però strutture che ovviamente costano di più, soprattutto se si parla di ristrutturazione di case già esistenti.

Contro la crisi climatica – L’Unione europea ha lavorato a un pacchetto di norme finalizzato a promuovere l’efficientamento degli edifici esistenti e la costruzione di nuovi edifici ad alta prestazione energetica. Il testo della direttiva è stato presentato dal vicepresidente della Commissione UE Frans Timmermans, il 15 dicembre 2021 e ha come obiettivo quello di stimolare le ristrutturazioni di edifici privati e pubblici in tutta Europa e la creazione di nuovi modelli di edilizia che punti al rispetto dell’ambiente e delle materie prime, al fine di contrastare la crisi climatica. Il testo fa parte del progetto Fit for 55, con cui l’Unione europea vuole ridurre del 55% entro il 2030 le emissioni nocive rispetto ai livelli del 1990. In Europa, in media, gli edifici rappresentano il 40% del consumo energetico e il 36% dell’emissione di gas nocivi. Per questo l’Ue vuole spingere i Paesi membri a far sì che gli immobili siano meno dispendiosi e meno inclini all’uso di fonti fossili. Secondo la Commissione europea, ridurre queste emissioni è un passo fondamentale per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050.

La direttiva Ue – Il testo prevede che gli i nuovi edifici dovranno essere entro il 2028 a zero emissioni. Quelli di nuova costruzione ma di proprietà o usufrutto pubblico entro il 2026. Tutti dovranno sfruttare l’energia solare. Per quanto riguarda gli edifici residenziali, l’obiettivo è quello di raggiungere entro il 2030 una classe di prestazione energetica minima di tipo E, che diventi D entro il 2033.