Scatta oggi 15 novembre in Austria il cosiddetto «lockdown dei non vaccinati»: i cittadini con più di 12 anni che hanno scelto di non immunizzarsi potranno esclusivamente andare al lavoro, a fare la spesa e «a fare due passi», come ha spiegato il cancelliere Alexander Schallenberg. È la prima misura di questo tipo in Europa e, se avrà successo, potrebbe essere imitata altrove. La situazione del virus è preoccupante in gran parte del Vecchio Continente, ma l’Austria è uno degli Stati con la situazione peggiore. Il Paese alpino ha registrato nell’ultima settimana una media di 10.800 casi al giorno. Con una popolazione che è poco più di un settimo di quella dell’Italia, è come se nel nostro Paese ci fossero quasi 75mila casi al giorno, mentre oggi siamo intorno a 7mila.

«Il virus è ovunque» – Non così grave ma comunque preoccupante è la situazione dell’Olanda, che ha varato a partire da sabato 13 novembre quello che è stato definito un «lockdown parziale»: bar e ristoranti chiudono alle 20, i negozi di beni non essenziali alle 18 ed è fortemente raccomandato di non invitare più di quattro persone a casa. Lo sport, come si vedrà già domani sera a Rotterdam per la gara della nazionale di calcio Orange contro la Norvegia, torna a essere a porte chiuse. Le misure saranno in vigore almeno per tre settimane. «Il virus è ovunque. Pertanto va combattuto ovunque e in tutti i modi», ha dichiarato il primo Ministro Mark Rutte.

L’ultimo aggiornamento della mappa europea sul Covid: gran parte del Continente è in rosso o rosso scuro. L’Italia è tra i Paesi con la situazione migliore

Stop all’ingresso col tampone – Anche la vicina Germania è alle prese con un marcato rialzo dei contagi. A finire sotto accusa la possibilità per i non vaccinati di accedere alle attività con un test negativo, anche di tipo rapido. Il ministero della Sanità della regione della Turingia ha proposto che l’unico tampone valido sia quello molecolare, considerato più affidabile. Nella città di Berlino da oggi non sarà possibile per i non vaccinati entrare in palestre, parrucchieri, ristoranti e bar al coperto, anche se dovessero presentare un tampone negativo.

Si torna a L’Avana – Se in Europa si chiude, altrove si riapre. È il caso di Cuba, che da oggi torna ad accogliere i turisti stranieri. La scelta è stata presa per fare fronte alla grave crisi economica che sta colpendo l’isola, che basa molto del suo Pil sul turismo internazionale. Per andare a Cuba, non sarà necessario essere vaccinati, basterà mostrare un test molecolare o rapido effettuato entro le 72 ore precedenti la partenza.