L’incontro del 5 gennaio tra la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e Donald Trump, tenutosi nella residenza del tycoon di Mar-a-Lago, ha acceso i riflettori sugli affari di Elon Musk in Italia. L’imprenditore sudafricano, principale finanziatore della campagna elettorale di Trump, non era presente, ma si è ugualmente parlato dei progetti di investimento che lo riguardano. I colloqui hanno dato un impulso al dossier di SpaceX, che prevederebbe un accordo quinquennale dal valore di 1,5 miliardi di euro per la fornitura di servizi di telecomunicazione al governo italiano. Nonostante le preoccupazioni riguardo all’impatto che questo contratto potrebbe avere sugli operatori locali, il sostegno dei servizi di intelligence italiani e del Ministero della Difesa sembra favorire un’intesa.

SpaceX – Fondata nel 2002, la compagnia aerospaziale di Musk SpaceX si pone l’obiettivo di rendere i voli spaziali accessibili e sostenibili. L’azienda ha già avviato collaborazioni con istituzioni italiane e, con il crescente interesse per l’economia spaziale in Italia, mira a stabilire sinergie con le aziende locali e le università per sviluppare tecnologie innovative. La riuscita nel gennaio 2024 del lancio del primo propulsore Hall-effect da parte di SITAEL, azienda italiana a capitale interamente privato e di riferimento per la space economy, ha segnato un passo verso una maggiore cooperazione tra il settore privato e quello pubblico. Queste iniziative potrebbero non solo rafforzare la posizione dell’Italia nel panorama spaziale europeo, ma anche aprire la strada a nuove opportunità di investimento e sviluppo tecnologico.

Connettività Satellitare – Musk intende anche espandere i servizi di Starlink in Italia. Il suo servizio di internet satellitare promette di portare connettività ad alta velocità anche nelle aree più remote del Paese. L’iniziativa ha tuttavia suscitato perplessità riguardo al tema della sicurezza informatica e alla possibile dipendenza da un operatore non europeo. Dalle discussioni su un possibile accordo da 1,5 miliardi di euro emergono tutte le complessità delle operazioni internazionali in settori sensibili come quello delle telecomunicazioni. L’interesse per Starlink rimane comunque alto, poiché potrebbe rappresentare una soluzione efficace per colmare il divario digitale in Italia.

Gigafactory Tesla in Italia? – Altro settore di investimento per il capo del Doge (Department of Government Efficiency) è quello dell’auto elettrica. Anche in questo caso, potrebbe non mancare l’intreccio con l’Italia: si parla infatti della possibilità di costruire una Gigafactory Tesla nel nostro Paese, generando un aumento della produzione locale di veicoli elettrici. Questa iniziativa contribuirebbe a soddisfare la crescente domanda di auto elettriche nel mercato italiano e potrebbe generare migliaia di posti di lavoro. Il governo italiano sta cercando di attrarre investimenti stranieri nel settore automobilistico e la presenza di Tesla potrebbe rappresentare un catalizzatore per la trasformazione dell’industria automobilistica italiana verso modelli più sostenibili. Con l’obiettivo di aumentare la produzione annuale a 1,3 milioni di veicoli, l’integrazione delle tecnologie Tesla potrebbe fornire all’Italia un vantaggio competitivo nell’ambito della mobilità elettrica europea.