Il movimento anti-vax e anti pass vaccinale “Freedom Convoy”, le carovane di veicoli per bòloccare i centri delle città, arrivano anche in Europa. La protesta d’oltreoceano, generata da una costola del mondo dell’ultradestra americana vicina a Donald Trump, ha avuto inizio nel mese di gennaio 2022, in occasione della manifestazione dei camionisti canadesi. Il filo conduttore della «carovana della libertà» unisce sotto lo stessa bandiera varie realtà dell’universo no-vax e la protesta continua ad essere accolta e condivisa in diverse parti del mondo. In Canada la capitale Ottawa è rimasta paralizzata per una settimana a causa delle occupazioni no-vax, sgomberate di recente, che ostacolavano l’accesso al ponte dell’Ambassador International Bridge. Ma la città rimane bloccata e ora il governo sta valutando lo stato di emergenza. Il 12 febbraio, in Australia, circa 10mila persone si sono radunate nei pressi del Parlamento a Canberra per manifestare contro l’obbligo vaccinale e le misure anti-Covid, mentre Parigi è stata teatro di scontri e tafferugli tra le autorità e i manifestanti, scesi in piazza a migliaia contro il pass vaccinale nonostante i divieti. “Freedom Convoy”, assieme ad altri movimenti collegati, ha indetto per lunedì 14 febbraio un raduno generale a Bruxelles dove spera di scendere in piazza, nonostante le autorità locali già abbiano vietato qualsiasi manifestazione. Sempre nella stessa data, a Roma, è prevista una manifestazione autorizzata alle ore 17 presso il Circo Massimo, ma le forze dell’ordine stanno monitorando la situazione con attenzione dopo il gran fermento dei principali gruppi Telegram no vax e alcuni episodi di assembramento avvenuti in città negli ultimi giorni.

Proteste no vax in Francia – Unsplash
Parigi assediata – Dopo il Canada e l’Australia, sabato 12 febbraio è stata la volta della Francia, dove la «carovana della libertà» ha ricevuto il supporto di svariati sostenitori, incontrando anche il favore dei gillet gialli, il movimento di protesta contro il governo che nel 2018 ha sconvolto per settimane le città transalpine. Diverse migliaia di persone nella mattinata si sono assembrate senza autorizzazione nei dintorni di Parigi per manifestare contro il pass vaccinale Covid. Scontri e disordini sono scoppiati in tutta la città: in centro si sono verificati diversi tafferugli, nonostante il divieto di passaggio. Nella capitale sono stati dispiegati anche veicoli blindati della gendarmeria, per la prima volta dal 2018. Le forze dell’ordine hanno fermato oltre una cinquantina di veicoli alle porte della città e sono stati effettuati interventi anche negli Champs-Elyse’es, per disperdere folle di manifestanti. Tensioni sono state segnalate anche a Place d’Italie. I numeri parlano di 337 persone multate e 14 fermi a fronte di un massiccio dispiego delle forze dell’ordine con 7.200 agenti schierati sul campo. La polizia ha anche arrestato due persone nella località di Denfert-Rochereau, che sono state trovate in possesso di taniche di benzina, martelli e coltelli. Il primo ministro francese, Jean Castex, negli scorsi giorni aveva promesso il “pugno di ferro” nei confronti del movimento di protesta, dichiarando all’emittente France 2 : «Se bloccano il traffico o provano a bloccare la Capitale, occorre essere decisi». Per Castex «Il diritto di manifestare e di avere un’opinione è costituzionalmente garantito nella nostra Repubblica e nella nostra democrazia. Il diritto di bloccare gli altri o di impedire qualsiasi tipo di spostamento non lo è». Il presidente Emmanuel Macron, in un’intervista al quotidiano Ouest-France, aveva invitato alla calma: «Siamo tutti stanchi di quello che abbiamo attraversato in questi due anni. Questa fatica si esprime in diversi modi: disordine in alcuni, depressione in altri. Vediamo una sofferenza mentale molto forte, tra i giovani e meno giovani. E a volte, questa stanchezza si traduce anche in rabbia. Lo sento e lo rispetto». A due mesi dalle elezioni presidenziali francesi, i manifestanti chiedono il ritiro del pass vaccinale. Il governo, da parte sua, ha già fatto sapere che la certificazione di vaccinazione sarà revocata entro la fine di marzo o l’inizio di aprile.
#Manifestation ? | En tout lieu de #Paris, la @prefpolice renforce sa mobilisation.
?? consignes de fermeté données aux policiers et gendarmes pour faire respecter l’interdiction de manifester. pic.twitter.com/EgqEeYhqZz— Préfecture de Police (@prefpolice) February 12, 2022
I disordini australiani – In Australia almeno 10mila persone avrebbero preso parte a una marcia di protesta, durante la quale sono stati compiuti tre arresti, tra cui quello di un camionista che non si è fermato ad un posto di blocco. Un centinaio di manifestanti è riuscito a saltare le barricate, arrivando a scontrarsi con la polizia, che stava controllando la folla con droni ed elicotteri. Il premier Scott Morrison ha detto di comprendere la preoccupazione dei cittadini e ha invitato a «protestare in modo pacifico e rispettoso», ricordando che l’Australia è «un paese libero dove le persone hanno il diritto di manifestare».
Just spent an hour walking the perimeter of this crowd. It is tightly packed and stretches from Queen Victoria Terrace at the back of Old Parliament House, crosses State Circle and pushes up to the barricades on the road at the forecourt of the new Parliament. @9NewsAUS pic.twitter.com/kLZ7t7X3OQ
— Chris Uhlmann (@CUhlmann) February 12, 2022
Roma a rischio – Nelle ultime ore le autorità della capitale hanno intensificato il monitoraggio della situazione, dopo che nei principali gruppi Telegram e nelle varie chat No Vax e No Green Pass ha iniziato a circolare una decisa volontà di emulare l’esempio canadese. Tra i no vax c’è chi propone da Torino di «andare a Roma con ogni mezzo necessario», sostenendo che «bastano mille auto per bloccare il centro di Roma». Nei giorni scorsi tra Piazza Vittorio e Monteverde sono stati organizzati aperitivi di “disobbedienza civile”, con assembramenti davanti ai locali, mentre un inziale raduno previsto nella frazione di Pratoni del Vivaro è stato vietato da Questura e Prefettura. Al momento l’unica manifestazione autorizzata rimane quella del Circo Massimo, in programma per le 17.00 di lunedì pomeriggio, per la quale sono attese alcune centinaia di persone. La capacità di mobilitazione del movimento e delle reti di protesta è ancora tutta da verificare e la Digos e il Nucleo informativo dei carabinieri continuano a tenere alto il livello di guardia, al fine di evitare eventuali blitz o blocchi a sorpresa e scongiurare i disordini.