Mentre Kiev viene bombardata dai droni kamikaze, il presidente russo Vladimir Putin si prepara per andare in visita in Bielorussia. Oggi 19 dicembre avverrà, infatti, a Minsk l’incontro tra il capo del Cremlino e il presidente Aleksandr Lukashenko, il quale ha sempre appoggiato l’invasione dell’Ucraina.

Il vertice – È dal 2019 che Putin non visita la Bielorussia, anche se a ottobre aveva deciso di trasferire alcune sue truppe nel Paese. Il ministero della Difesa Biellorusso aveva affermato che 9.000 soldati di Mosca si stavano trasferendo per proteggere i confini. Tutto sembrava far presagire l’ingresso di Minsk nel conflitto, ma finora l’apporto bellico si è limitato alla logistica.

Il nuovo vertice tra Lukshenko il capo del Cremlino potrebbe avere uno scopo propagandistico per intimorire l’Ucraina e per consolidare i rapporti tra i due Paesi. Putin ha comunicato a Minsk che «qualunque attacco contro la Bielorussa verrà considerato da Mosca come un attacco contro la Russia». L’Ucraina rimane in stato di allerta e Serhiy Nayev, comandante delle forze di Kiev, afferma che il vertice avrà come argomento principale «un’ulteriore aggressione contro l’Ucraina e un più ampio coinvolgimento delle forze armate bielorusse nell’operazione».

I rapporti con la Cina –  Negli ultimi mesi Pechino sembrava aver preso le distanze da Mosca, sperando nella fine del conflitto, mentre oggi 19 dicembre il Cremlino ha annunciato che questa settimana e la prossima diverse sue navi da guerra parteciperanno a esercitazioni congiunte con Pechino. L’obiettivo è quello di rafforzare la cooperazione navale e mantenere la pace e la stabilità nella ragione Asia-Pacifica. Con questa dichiarazione, Putin potrebbe aver rafforzato in un solo giorno i suoi rapporti con due paesi diversi.

Drone russo attacca una struttura energetica a Kiev
Fonte: ANSA

Nuovi bombardamenti su Kiev – Nel frattempo la guerra sul campo continua: nella notte di martedì 18 dicembre due esplosioni nel centro di Kiev hanno ferito due persone e lasciato tre aree della regione senza elettricità. È il terzo attacco aereo sulla capitale in sei giorni. I droni coinvolti nell’attacco erano 35 e le forze di difesa aeree ucraine sono riuscite ad abbatterne 30. Nella notte del 19 dicembre, invece, la regione di Dnipropetrovsk, nell’Ucraina meridionale, è stata fortemente colpita da droni kamikaze, artiglieria pesante e lanciarazzi multipli. In quest’ultimo attacco sono state colpite oltre 20 case, strutture agricole, tre scuole, un edificio amministrativo e diverse linee elettriche. Il totale delle vittime degli ultimi due giorni è di tre civili morti e 11 feriti, a cui si sommano ben 10 regioni rimaste senza corrente elettrica in tutta l’Ucraina, lasciando la popolazione a combattere contro il freddo invernale.