Giuseppe Conte durante la conferenza stampa del 18 dicembre (Mauro Scobrogna/ LaPresse/ Ansa)

Al divieto di spostamento tra le regioni, in vigore dal 21 dicembre al 6 gennaio, si aggiungono nuove restrizioni. Una «decisione sofferta», l’ha definita il presidente del Consiglio Giuseppe Conte comunicando le misure restrittive per le vacanze natalizie. Il decreto, approvato dal Consiglio dei Ministri il 18 dicembre, prevede l’alternarsi di giorni a zona rossa, arancione e gialla validi in tutta Italia. Anche nei giorni di lockdown, però, sarà sempre possibile spostarsi, muniti di autocertificazione, per comprovate esigenze di lavoro, di necessità, di salute e rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione. Concesso anche lo spostamento nelle seconde case per tutto il periodo natalizio, a patto che si trovino nella stessa regione. Le feste sono vietate. I centri commerciali sono chiusi a partire dal 24 dicembre. Per bar e ristoranti rimane sempre attivo il servizio di asporto e consegna a domicilio dalle 5 alle 22. Sempre in vigore il coprifuoco dalle 22 alle 5.

21, 22 e 23 dicembre – Dal 21 dicembre in Italia rimangono in vigore le differenze fra regioni gialle e arancioni (Abruzzo e Campania). Sono vietati gli spostamenti tra regioni ma non al loro interno. Nelle regioni gialle i negozi sono aperti fino alle 21, mentre bar e ristoranti fino alle 18.

24, 25, 26, 27 dicembre – Nei giorni festivi e prefestivi della Vigilia, di Natale, di Santo Stefano e il 27 dicembre scatta la zona rossa. I locali e i negozi devono rimanere chiusi (tranne supermercati, tabaccai, edicole, farmacie, parrucchieri e lavanderie) e la circolazione è vietata. Il governo dà però la possibilità a un massimo di due persone (non si contano minori di 14 anni, disabili e soggetti non autosufficienti conviventi) di andare a trovare amici o parenti una sola volta al giorno e verso una sola abitazione nella medesima regione.

28, 29 e 30 dicembre – Si allentano le restrizioni e il Paese passa a zona arancione. Sono di nuovo consentiti gli spostamenti all’interno del proprio Comune senza autocertificazione. I residenti di Comuni con meno di 5mila abitanti possono spostarsi in un raggio di 30 chilometri, ma non possono raggiungere capoluoghi di provincia (anche se compresi nei 30 chilometri). I negozi sono aperti mentre i locali chiusi.

31 dicembre, 1, 2, 3 gennaio – Anche per i festeggiamenti del Capodanno le regole si irrigidiscono e l’Italia torna in zona rossa e al lockdown. Come per il Natale è vietata la circolazione ma è concessa una deroga una sola volta al giorno e verso una sola abitazione nella medesima regione per fare visita ad amici e parenti sempre per un massimo di due persone (non si contano minori di 14 anni, disabili e soggetti non autosufficienti conviventi). Ogni attività commerciale è sospesa con l’eccezione di supermercati, tabaccai, edicole e farmacie, parrucchieri e lavanderie.

4 gennaio – Breve pausa dal lockdown. Per un giorno è ristabilita la zona arancione: aprono i negozi, ma non i locali e si può circolare nel proprio Comune.

5, 6 gennaio – L’Epifania porta gli ultimi due giorni (almeno per queste festività) di zona rossa. Vietato uscire di casa se non con deroga: possibilità a un massimo di due persone, senza contare gli under 14, disabili e soggetti non autosufficienti conviventi, di andare a trovare amici o parenti una sola volta al giorno e verso una sola abitazione nella medesima regione. Negozi e locali chiusi tranne supermercati, tabaccai, edicole e farmacie, parrucchieri e lavanderie.

7 gennaio – L’Italia torna zona gialla. Sono nuovamente consentiti gli spostamenti tra regioni, riaprono negozi e locali (fino alle 18).

Le raccomandazioni – Nelle abitazioni private non è possibile imporre divieti ma gli scienziati ricordano alcune raccomandazioni. L’uso delle mascherine è sempre caldamente consigliato, così come il distanziamento interpersonale. Una volta seduti a tavola si deve fare attenzione a non scambiarsi posate, piatti e bicchieri. Fondamentale lavarsi le mani e utilizzare il disinfettante. Come per i ristoranti gli esperti consigliano di non riunire più di 4 persone (esclusi i conviventi) attorno ad un tavolo e, nel caso di più persone, di utilizzare tavole separate.