In attesa del prossimo Dpcm che colorerà le regioni italiane di giallo, arancione o rosso, prosegue in modo disomogeneo la campagna vaccinale. Alle 12:00 dell’11 gennaio eranostate somministrate 643.219 dosi, pari al 70% di quelle arrivate nel nostro Paese.
La situazione locale – Tra le regioni più virtuose, il primo posto è occupato dalla Campania, dove finora sono state somministrate 68.138 dosi, pari al 101,7% di quelle consegnate; questa percentuale è dovuta al fatto che in alcuni casi è stata inoculata anche la sesta dose – ogni fiala del farmaco Pfizer, infatti, contiene un quantitativo di siero sufficiente per somministrare una dose in più delle cinque previste inizialmente. Il governatore della regione, Vincenzo De Luca, non ha risparmiato critiche per una strategia distributiva che ha definito «sperequata» e ha chiesto che giungano al più presto nuovi rifornimenti, oltre che personale medico. Il commissario all’emergenza Covid, Domenico Arcuri, ha assicurato che entro martedì 12 gennaio arriverà una nuova tranche. Le somministrazioni hanno raggiunto percentuali elevate anche in Umbria (90,7%), Veneto (87,9%) e Toscana (85,5%).
La Provincia autonoma di Bolzano (34,8%), la Calabria (42,7%) e la Lombardia (44,1%) sono le regioni che per ora hanno inoculato le percentuali minori di vaccini rispetto a quelle distribuite. La Lombardia, dove l’assessore alla Salute Giulio Gallera è stato sostituito da Letizia Moratti, è l’unica regione tra le cinque più popolose del Paese che non abbia raggiunto la soglia del 75%. Da martedì 12 gennaio inizierà, in Alto Adige, la campagna di vaccinazione nelle case di riposo.
Le dosi – Proprio per la disomogeneità delle somministrazioni, si pensa di premiare le regioni più efficienti. L’11 gennaio dovrebbero arrivare le prime 47mila dosi del vaccino sviluppato dalla statunitense Moderna, ed altre 67mila si attendono entro la fine della settimana. Tali dosi saranno destinate non ai medici, ma agli ultraottantenni. Per questo, i parametri di distribuzione saranno calibrati in base alla percentuale di anziani residenti in ogni regione, ma con correzioni che favoriscano le regioni più virtuose, alle quali sarà anche garantita la possibilità di scegliere se inocularle al personale medico o agli over 80. Tra l’11 e il 12 gennaio sono attese anche le 470mila dosi settimanali Pfizer: in tutto sono circa 580mila i farmaci che dovrebbero arrivare in Italia entro domenica 17 gennaio.
Il commissario Arcuri ha tenuto a sottolineare che il piano vaccinale prevede l’immunizzazione di sei milioni di italiani entro fine marzo e una copertura completa entro l’estate. Un obiettivo, quest’ultimo, impossibile però da realizzare se non verranno approvati a breve i vaccini della britannica AstraZeneca e della statunitense Johnson&Johnson, di cui l’Italia ha prenotato trenta milioni di dosi. Il farmaco britannico dovrebbe ricevere l’ok entro fine gennaio: a quel punto 16 milioni di dosi sono già pronte per essere spedite in Italia ed entro l’estate il numero dovrebbe arrivare a circa 50 milioni. Il vaccino AstraZeneca sarà destinato all’immunizzazione degli under55, ovvero la fascia di popolazione in cui il virus si moltiplica più velocemente, mentre Pfizer e Moderna verranno somministrati a medici, anziani e persone fragili.
La situazione in Europa – Stando agli ultimi dati disponibili, l’Italia si conferma, nonostante le difficoltà, il Paese più efficiente nell’Unione Europea nella campagna di somministrazione, avendo vaccinato 1,06 abitanti ogni 100. In Germania sono 0,64, con 532.878 vaccinati, in Spagna 0,59, con 277.976 dosi inoculate. La Francia, ferma a 0,12 abitanti vaccinati ogni 100, con sole 80mila dosi somministrate è al penultimo posto, davanti al Belgio. L’Italia è l’ottavo Paese al mondo per percentuale di vaccinati e settimo per numero totale di dosi inoculate.