Meno casi, ma nuove incognite. La situazione pandemica sta prendendo una nuova direzione: se da un lato, il World Health Organization (WHO) ha registrato nel weekend (26-28 giugno) il più basso numero di casi dallo scorso febbraio in tutto il mondo, la variante Delta si diffonde rapidamente facendo registrare nuovi focolai. E i Paesi più colpiti tornano a chiudersi. Austrialia, Gran Bretagna e Russia hanno implementato nuove misure di restrizione, preoccupati dall’aumento esponenziale dei casi in poche settimane.

Il caso UK – Nel Regno Unito, nonostante un’alta diffusione del vaccino, circa il 95% dei casi positivi corrisponde alla variante Delta. È quanto emerge dal report settimanale – datato 25 giugno 2021 – del Public Health England (PHE), che riporta un aumento del 46% (+35,204) di casi certificati, per un totale di 111,157. La campagna di immunizzazione è tra le più avanzate al mondo: oltre 44 milioni di maggiorenni sono stati protetti con la prima dose (corrispondenti all’84.1% della popolazione, secondo gli ultimi dati disponibili al 25 giugno sul sito del governo britannico), 32 milioni con la seconda (61.6% della popolazione). Per la dottoressa Jenny Harries, direttrice dell’Agenzia per la sicurezza sanitaria UK, «grazie alla nostra campagna vaccinale di successo, i dati stanno dimostrando che stiamo rompendo il legame tra nuovi casi e ospedalizzazioni. Ma non possiamo fermarci, la vaccinazione è la nostra miglior difesa e due dosi sono più efficaci contro il Covid-19 rispetto a una sola». Dalle curve è evidente un calo delle ospedalizzazioni, nonostante nelle ultima settimana ci siano stati dei lievi aumenti altalenanti.

Nel mondo – Da sabato sera, per le prossime due settimane, la città di Sydney è in lockdown per prevenire la diffusione della variante Delta. Le misure restrittive sono state adottate dopo che un pilota di aerei a metà giugno era risultato positivo e si era formato un focolaio di almeno altre 110 persone. Secondo i dati raccolti dal New York Times, in Australia solo il 4.8% della popolazione ha ricevuto entrambe le dosi di vaccino, il 24% la prima (complessivamente sono state somministrate oltre 7 milioni di dosi, 29 ogni 100 abitanti). A Mosca, dove il 27 giugno è stato registrato il più alto numero di morti dall’inizio della pandemia, il sindaco Sergei Sobyanin ha dichiarato che il 90% dei nuovi casi registrati corrisponde alla variante Delta. La crescita esponenziale dei contagi preoccupa il Cremlino, con il raddoppio dei casi in meno di 10 giorni e una campagna vaccinale che arranca. Nonostante gli unici tre vaccini utilizzati siano quelli sviluppati direttamente nel Paese – tra cui lo Sputnik – e la disponibilità di dosi sembrerebbe adeguata, solo il 12% ha completato il processo di immunizzazione con entrambe le dosi (dati NYTimes + Gogov). Il governo ha quindi deciso di adottare misure che obblighino alla vaccinazione alcune categorie di lavoratori in 18 regioni, con il rischio di congedo non retribuito per chi non dovesse accettare la dose. Cresce la paura anche nel resto del mondo. Gli Stati Uniti si stanno preparando, seguendo il modello UK, alla nuova ondata da contagi Delta. Per il virologo Anthony Fauci, la variante Delta vale per il 20% dei casi negli USA ed è «la più grande minaccia»  nella lotta contro il virus. Il primo ministro indiano Narendra Modi ha sollecitato la popolazione a vaccinarsi nel più breve tempo possibile per far fronte alla diffusione della variante Delta e delle sue sottocategorie: «Il vaccino è uno scudo sicuro», ha dichiarato.

La situazione in Italia – Anche nel nostro Paese, da oggi tutto “in bianco”,  stanno aumentando i focolai, nonostante non sia ancora chiaro l’impatto che la variante Delta possa avere sulla curva. Dall’ultimo report dell’Istituto Superiore di Sanità risulta che la variante è al 16,8%, con casi quasi quadruplicati in poche settimane. Sono stati registrati 25 casi di Delta in un polo logistico tra Piacenza e Cremona – ed è poi emerso che nessuno fosse vaccinato – , 9 casi a Maleo nel lodigiano, in Friuli altri 25 casi tra il 12 e il 21 giugno e in Campania 83 nelle ultime settimane. Per Walter Ricciardi, consulente del ministro Speranza, «contro la variante Delta che diventerà dominante i vaccini al momento non possono bastare da soli, meglio continuare a mantenere le cautele per evitare una nuova ondata». Franco Locatelli, presidente del Consiglio Superiore di Sanità avverte: «È importante lavorare nella maniera più intensiva sul tracciamento e sugli approcci di genotipizzazione e sequenziamento perché solo in questo modo riusciremo a intercettare in maniera precisa eventuali segnali di diffusione importante della variante indiana. Se necessario creeremo zone rosse per impedire la diffusione dei cluster».

La variante Delta – Secondo le rilevazioni del WHO sono ormai oltre 85 i Paesi in cui è stata rilevata la variante Delta, considerata più contagiosa e quindi pericolosa. Per Andrea Ammon, direttrice dell’Ecdc, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, la sua diffusione esponenziale ha dimostrato la necessità di velocizzare la campagna vaccinale in Europa visto che, dai primi dati, risulta che «anche chi ha ricevuto una sola dose dei vaccini ad oggi disponibili può essere contagiato», aggiungendo che solo due dosi di vaccini possono offrire una «alta protezione» contro la variante. I governi corrono ai ripari, sottolineando l’importanza di un coordinamento tra Paesi europei. Per la cancelliera Angela Merkel, l’Europa si trova «sul filo del rasoio».