Dall’Italia alla Germania, fino ad Austria, Olanda e Belgio. La notizia della diffusione «senza controllo» della nuova variante inglese del Covid ha fatto scattare l’allarme in tutta Europa e sono sempre di più i Paesi che da ieri, domenica 20 dicembre, hanno deciso di interrompere i collegamenti, non solo aerei, con il Regno Unito. La Svezia ha chiuso anche il traffico marittimo.

Gloomy Sunday – La giornata di domenica 20 dicembre ha visto i Paesi europei, uno dopo l’altro, attuare una stretta ai collegamenti con la nazione d’oltremanica, che sta facendo registrare una crescita esponenziale dei contagi. Ha iniziato l’Olanda, sospendendo i voli con Londra fino al primo gennaio. Poi è stato il turno del Belgio, che ha interrotto anche i collegamenti ferroviari per almeno 24 ore in via precauzionale, e dell’Italia. L’ordinanza firmata dal ministro della Salute Roberto Speranza prevede il blocco dei voli in partenza dalla Gran Bretagna e vieta l’ingresso in Italia di chi negli ultimi 14 giorni vi è transitato. È già entrata in vigore ed è valida fino al 6 gennaio. Lo stop ai voli è stato deciso anche dalla Germania e dall’Austria. Francia e Irlanda hanno stabilito che il blocco riguardi ogni mezzo di trasporto e duri per almeno 48 ore, il Lussemburgo per 24. Intanto da domenica sera il terminal dei traghetti del porto di Dover è chiuso al traffico in uscita dal Regno Unito fino a nuova comunicazione, a causa delle restrizioni alle frontiere in Francia. Il ministro dei Trasporti britannico, Grant Shapps, si è detto sorpreso dalla decisione transalpina e ha assicurato che al momento non c’è il rischio di carenze di cibo perché la catena di distribuzione è abbastanza solida. La stretta ai collegamenti aerei verso la Gran Bretagna sarà valida per 14 giorni in Romania e addirittura fino al 31 gennaio in Bulgaria. La Spagna, invece, ha chiesto «una risposta coordinata» dell’Ue, altrimenti procederà autonomamente come hanno fatto gli altri Paesi.

Vertice Ue – La presidenza tedesca dell’Unione Europea «ha invitato oggi (lunedì 21 dicembre, ndr) alle 11 i rappresentanti dei Paesi membri ad una riunione d’emergenza del meccanismo di risposta alla crisi (Ipcr) per coordinare la risposta alla nuova variante del coronavirus nel Regno Unito». Lo ha annunciato su Twitter il portavoce della presidenza tedesca, Sebastian Fischer.

L’orientamento generale, secondo quanto filtra dal governo tedesco, sembra essere quello di uno stop ai voli con Londra da parte di tutti i 27 Paesi membri, anche con una limitazione dei traghetti e dei collegamenti stradali attraverso il tunnel sotto la Manica, mentre solo il trasporto merci continuerà a funzionare normalmente. I recenti blocchi nei confronti della Gran Bretagna evocano, con le dovute proporzioni, il drammatico scenario della scorsa primavera, quando la prima ondata della pandemia costrinse l’Europa a blindare i propri confini, interni ed esterni.

I Paesi esteri – Le ultime notizie preoccupano anche il resto del mondo, soprattutto dopo che il ministro della Salute britannico, Matt Hancock, ha ammesso che la diffusione della mutazione del Covid nel Regno Unito è «fuori controllo». Il Canada ha fermato le partenze e gli arrivi dalla Gran Bretagna a partire dalla mezzanotte del 21 dicembre: un blocco che non sarà revocato prima di 72 ore. Il Cile da martedì 22 chiuderà per due settimane i confini a tutti gli stranieri non residenti che sono stati nel Regno Unito negli ultimi 14 giorni. Sospesi i collegamenti con la Gran Bretagna anche in Argentina e Arabia Saudita. E, a partire dalla mezzanotte del 21, anche Hong Kong vieterà tutti i voli in arrivo dal Regno Unito, diventando così la prima città in Asia ad annunciare un provvedimento del genere. «Negli Usa non c’è ancora motivo di allarme, per ora non è necessario lo stop ai voli», afferma invece Brett Giroir, assistente del segretario alla Sanità americano, in un’intervista alla Abc. Turkish Airlines ha sospeso i voli per il Regno Unito, i Paesi Bassi, la Danimarca e il Sudafrica. In un post su Twitter, la compagnia aerea afferma che la decisione è in linea con quanto indicato dalle autorità ufficiali del Paese e le relative precauzioni sanitarie.