I bunker tedeschi del 1943 non ha resistito agli attacchi del 1943. Ma oggi Roccaraso, 80 annni fa caposaldo della linea Gustav, si trova di fronte ad una nuova invasione: questa volta ad arrivare non sono i carri artmati americani, ma migliaia di turisti provenienti dalla Campania per trascorrere una giornata sulla neve.
L’invasione – La cittadina, piccola realtà abruzzese con poco meno di 1500 abitanti, è un’apprezzata località turistica che conta 29 impianti e circa 100 km di piste, a solo due ore di macchina da Napoli. Domenica 26 gennaio sono stati diecimila i turisti scesi dai 220 bus partiti dal capoluogo campano. Viaggi low-cost verso le montagne, che molti media hanno collegato alla nota influencer partenopea Rita De Crescenzo, che in uno dei suoi video invita i suoi followers con un «Venite a Roccaraso».
Un vero e proprio esercito che per un giorno ha occupato il paese, creando non pochi disagi.
Passato il weekend, la Prefettura ha convocato tutti i primi cittadini del comprensorio per discutere di una soluzione al problema: limitare gli arrivi a 100 autobus e maggiore videosorveglianza con il sistema di ingresso a targhe alterne.
Una debacle, quella che ha affrontato il primo cittadino di Roccaraso Francesco Di Donato. La sua città, ha commentato, «è disposta ad accogliere tutti», ma «deve essere chiaro che – i turisti – devono comportarsi in maniera civile», con un riferimento alla situazione igienico sanitaria che il paese si è trovato ad affrontare quando la gente ha cominciato a defluire: cumuli di immondizie e poche possinìbilità di accesso a bagni e toilette pubbliche. «Allo stesso tempo» aggiunge «ci mettiamo nei panni di chi vuole venire da noi e non ha la possibilità di utilizzare i servizi messi a disposizione dal comprensorio e dalla città stessa. Non possiamo mettere un migliaio di bagni chimici in giro».
Le proteste – In prima linea nelle lamentele ci sono anche commercianti, albergatori e ristoratori che, sebbene la grande affluenza e gli incassi da capogiro, hanno espresso il loro malessere per una situazione fuori controllo. Letizia Di Ruolo, proprietaria del ristorante La Baita racconta che «l’affluenza di sciatori c’è, noi comunque rimaniamo nella zona degli impianti, ma quando scendiamo in paese il disagio si sente e la situazione non è delle migliori. Noi non chiudiamo la porta a nessuno, ma questa domenica è stato davvero difficile»
Un ristoratore locale, che vuokle rtestare anonimo, non usa giri di parole: «Mi spiace essere cattivo, ma questo problema c’è da 50 anni. Di cosa vogliamo parlare? Sono come le cavallette. Per evitare ulteriori problemi noi abbiamo deciso di tenere chiuso domenica prossima».
A dire la sua è stata anche Gloria Di Tola, dell’hotel Il Boschetto: «Turisti mordi e fuggi che non fanno bene alla nostra realtà, ho già ricevuto disdette da alcuni clienti che hanno visto la strada intasa e ci hanno pensato due volte a salire in macchina. Serve una risoluzione da parte degli organi competenti quando il problema sta per nascere, non dopo. Non siamo abituati a clienti di questo tipo, ogni persona che viene qui solitamente alloggia in hotel o in appartamento. Più di diecimila persone che non hanno una location non riusciamo, giustamente, a gestirle come vorremo fare».
L’influencer – Se da un lato ci sono sindaci, commercianti e prefetto, dall’altra parte della trincea c’è Rita de Crescenzo, influencer napoletana che vanta quasi due milioni di followers du TikTok, che ha subito risposto alle istituzioni con un secco: «La prossima volta saremo il doppio», una provocazione in piena regola da parte della star del web, in passato coinvolta in alcuni scandali di camorra e droga che l’hanno vista finire in carcere nel 2017. «Grazie ai miei video» continua « il territorio ha superato il milione di visualizzazioni», questo il commento sui canali social della tiktoker che ha voluto riprendere anche l’amministrazione accusandola di non effettuare controlli sugli arrivi. Domenica è alle porte e i pullman già scaldano i motori, ma questa volta l’ordinanza del prefetto, congiuntamente a quella di Anas e dei Comuni coinvolti, parla chiaro: : non oltre i 100 autobus, maggiore video-sorveglianza, ingresso a targhe alterne, altrimenti si fa retromarcia e si torna indietro.