Stabilimento Ilva Taranto

Stabilimento Ilva Taranto

Il disastro ambientale a Taranto ha un simbolo, l’istituto Grazia Deledda. Nell’aula magna della scuola del quartiere Tamburi, il più colpito dalle polveri dell’Ilva, si tengono martedì gli stati generali dell’Arpa Puglia: l’agenzia regionale per la protezione dell’ambiente.

“La scuola è stata travolta dall’emergenza ambientale”, ha spiegato il dirigente scolastico Rosaria Giannetto, che apre i lavori. Ogni giorno un’impresa di pulizie deve rimuovere le polveri che invadono l’istituto. “I bambini vivono questa precarietà”, ha aggiunto, “e noi cerchiamo di mantenere un clima sereno. Il nostro compito è di educare alla tutela dell’ambiente, cioè alla bellezza”.

I 1200 ragazzi del quartiere Tamburi hanno arredato le aule e i corridoi con disegni e lavori, tutti incentrati sulla difesa dell’ambiente. A Taranto, il tema dell’ambiente s’intreccia a quello della salute, dell’economia e del lavoro, definiti da Giorgio Assennato, direttore generale Arpa Puglia, “I quattro cavalieri dell’apocalisse”. Nel suo intervento, Assennato ha difeso il ruolo dell’agenzia: “Gli ambientalisti dicono spesso che a Taranto si è arrivati a questa situazione per mancanza di controlli, ma non è vero. Così si sono delegittimati gli organi tecnici come l’Arpa e ora il ministro prevede nel decreto legge sull’Ilva un garante che controlli il rispetto delle norme. Grazie, ambientalisti”.

Martedì è anche il giorno in cui la Camera discute il decreto che dovrebbe permettere all’acciaieria più grande d’Europa di continuare a produrre. Sul provvedimento d’urgenza sembra non verrà posta la fiducia.

Vincenzo Scagliarini