Foto da: ANSA/ DANIELE BENNATI

La porta della casa era chiusa a chiave dall’interno e non c’erano segni di effrazione. I cadaveri delle due donne sono stati trovati a letto, probabilmente colpite nel sonno, e quello del giovane presentava ferite autolesioniste. In attesa delle autopsie, i carabinieri hanno pochi dubbi nel dire che quello di Giussano, in provincia di Monza e Brianza, è stato un duplice omicidio-suicidio. Sono morte Paola Parravicini, 88 anni, e Marina Cesena, 58, rispettivamente nonna e mamma dell’assassino che poi si è tolto la vita, Alessandro Turati, 28enne. I corpi sono stati trovati poco dopo le 23 di mercoledì 14 marzo.

Trovata una lettera – A rendere «quasi certa» l’ipotesi omicidio-suicidio anche una lettera ritrovata nell’appartamento e scritta da Turati. Il testo presenterebbe «una spiegazione, a modo suo, del gesto», spiegano i carabinieri. Ora si indaga sulla vita del giovane e sulla situazione relazionale ed economica della famiglia. L’arma usata per i delitti sarebbe un coltello da cucina.

L’allarme lanciato da un vicino – Non sentiva alcun rumore dall’appartamento di fianco – su due livelli, al terzo e al penultimo piano di un condominio nella frazione di Paina – e non riusciva a mettersi in contatto con la famiglia. Per questo un vicino di casa, nella tarda serata di mercoledì, ha chiamato i carabinieri che sono intervenuti insieme ai vigili del fuoco e ai soccorritori del 118. Nessuno rispondeva al campanello e per entrare è stato necessario sfondare la porta. Per i tre cadaveri, riversi in una pozza di sangue, non è stato possibile tentare alcun intervento di rianimazione.