Violenza sessuale aggravata su minori. Quelli che gli erano stati affidati per divertirsi e giocare durante le attività parrocchiali. È questa l’accusa per Ciro Panigara, il parroco di un comune della Bassa Bresciana, finito il 16 aprile agli arresti domiciliari. I carabinieri della compagnia di Verolanuova hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip di Brescia su richiesta della locale procura. Le indagini sono state avviate dai carabinieri Borgo San Giacomo e dal Nucleo operativo e radiomobile (Norm) della compagnia di Verolanuova.
Le dimissioni – A inizio anno un ragazzo aveva raccontato di aver subito attenzioni indiscrete dal prete. Ciro Panigara si era visto costretto a dare le dimissioni da parroco di San Paolo, su richiesta della diocesi. «Sono emerse situazioni ed elementi di criticità che consigliano di interrompere immediatamente l’esperienza nella comunità parrocchiale», aveva scritto il vescovo di Brescia, Pierantonio Tremolada, in una lettera letta in chiesa. «Il parroco ha rimesso il mandato per poter proseguire con più libertà il suo cammino personale».
I precedenti – Oltre all’episodio che ha portato alle dimissioni al sacerdote ne vengono contestati altri. Alcuni relativi al 2011, altri al 2013, quando era ancora cappellano nella parrocchia di Adro, in Franciacorta, sempre in provincia di Brescia. Anche in quei casi le vittime sarebbero state tutte minorenni e Don Panigara avrebbe approfittato già allora del rapporto di fiducia instaurato con i ragazzi, grazie al suo ruolo nella comunità. Gli episodi contestati, secondo alcune testimonianze rimaste anonime, sarebbero una decina. I minori coinvolti sarebbero almeno sei, tutti maschi tra i 10 e i 12 anni all’epoca dei fatti. Le molestie e i palpeggiamenti sarebbero avvenuti nell’ufficio di Panigara in oratorio, sia durante le attività parrocchiali che durante le gite.
La curia – «Il dramma dei minori, vittime di abusi, non può essere in alcun modo sottovalutato e, tanto meno, eluso a maggior ragione se coinvolge sacerdoti, ma la delicatezza della situazione di chi si trova accusato di una colpa tanto grave, in ogni caso, esige rispetto e cautela. Il provvedimento emesso è forte e doloroso», ha detto in una nota la Diocesi di Brescia, commentando l’arresto dell’ex parroco di San Paolo. «Confidiamo che si giunga il più rapidamente possibile a chiarire i fatti e le responsabilità. Manifestiamo la nostra vicinanza a tutte le persone coinvolte in questa dolorosa vicenda, assicurando la nostra piena collaborazione alla magistratura», ha spiegato la Curia che ha ricordato come il sacerdote, a seguito di alcune segnalazioni verbali, era stato immediatamente sospeso dal suo ministero parrocchiale da parte del vescovo con provvedimento canonico cautelare il 10 gennaio 2025, «in attesa e nel rispetto delle indagini della competente autorità civile che di seguito sono state avviate».