Le strisce parallele che non incontrano il favore del Tribunale. Sono quelle del logo Adidas, l’azienda tedesca specializzata in abbigliamento e articoli sportivi che mercoledì 19 giugno ha perso la partita per la proprietà intellettuale del proprio marchio.

Il retroscena – La storia inizia nel 2014, quando il celebre logo, formato da tre strisce parallele equidistanti di uguale larghezza, applicate sul prodotto in qualsiasi direzione, era stato registrato dall’Ufficio dell’Unione Europea per la proprietà intellettuale (Euipo). Due anni più tardi, nel 2016, l’azienda di abbigliamento belga Shoe Branding Europe Bvba aveva fatto ricorso perché le era stato impedito di registrare il proprio marchio consistente di due strisce parallele, ritenuto troppo simile a quello di Adidas. Quindi l’Euipo aveva annullato la registrazione del marchio Adidas, giudicandolo «privo di qualsiasi carattere distintivo sia intrinseco sia acquisito in seguito all’uso» e l’azienda tedesca aveva fatto ricorso.

La sentenza – La “guerra delle strisce”, come l’hanno chiamata alcuni giornali italiani, ha subito una battuta d’arresto mercoledì 19 giugno. Una sentenza del Tribunale dell’Unione Europea ha confermato la nullità del marchio Adidas in quanto l’azienda «non ha provato che tale marchio ha acquisito, in tutto il territorio dell’Unione, un carattere distintivo in seguito all’uso che ne era stato fatto», si legge nel testo della sentenza, confermando la pronuncia del 2016 dell’Euipo. Le tre strisce, cioè, non sono «un marchio composto da elementi che si ripetono in maniera regolare, ma un marchio figurativo qualsiasi». «È una battuta d’arresto per Adidas», ha affermato l’avvocato Geert Glasma specializzato nel settore della proprietà intellettuale, «ma non dovrebbe essere la fine del loro marchio».

La ripercussione sul mercato – «Il verdetto non influenza la nostra capacità di utilizzare e proteggere le tre strisce», avrebbe detto una portavoce dell’azienda stando a quanto riferisce Reuteurs, Secondo l’agenzia però, «la sentenza di mercoledì potrebbe erodere il valore del marchio», che attualmente, stima David Haigh, amministratore delegato della società di consulenza Brand Finance, si aggira intorno a 14,3 miliardi di dollari. «Il nome è più importante, ma le tre strisce sono anche un importante contributo al riconoscimento», ha affermato. Dopo la decisione del Tribunale, intanto, le azioni di Adidas sono diminuite dell’1,8% e l’azienda ha ceduto in Borsa a Francoforte l’1,3% a 270 euro. Possibile che l’azienda scelga di presentare ulteriore ricorso.