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«Non posso continuare a perdere un miliardo al minuto! Continuando così fra seicento anni sarò rovinato!». Parola di Paperon di Paperoni, che di Paperopoli aveva creato un impero. Un centesimo alla volta. Quelli che al Campidoglio invece non fanno gola a nessuno. Benvenuti ad Affittopoli, il magico mondo della città eterna che non finisce mai di stupire. Qui un’abitazione in via del Colosseo viene 526 euro. All’anno s’intende. Con un centinaio di euro in meno c’è una casa in via Ginori a Testaccio, il quartiere di Pasolini, e per ben 600 euro un locale in viale di Trastevere.

L’Urbe è in svendita. E per le casse del Comune, che in rosso lo sono da tempo, più che uno scandalo, Affittopoli ha lo spirito di una barzelletta riuscita male. Ci sono abusivi, morosi e privilegiati che vivono nelle case del comune di Roma a prezzi stracciati. E c’è il commissario straordinario Francesco Paolo Tronca che da qualche giorno si è messo in testa di verificare tutto il patrimonio immobiliare del comune. Del resto se da un alloggio nel rinomato Borgo Pio il proprietario pretende solo 10 euro al mese, da un appartamento nel centralissimo corso Vittorio Emanuele 24 euro e da un’abitazione con vista sui Fori Imperiali 23 euro, il comune deve essere davvero magnanimo, o un campione di furbizia. A pensare male, si sa, si fa peccato, ma spesso ci si azzecca. E a vedere il listino delle quotazioni immobiliari dell’Agenzia delle Entrate, ci sono troppi centesimi che non tornano. Secondo la banca dati del Fisco, il valore di un’abitazione dalle parti del Colosseo si aggira tra i 21 e i 31 centesimi al metro quadro, per un totale di 1500 euro al mese. Il triplo di quanto chiesto per alcuni alloggi in centro dal comune.

Uno scandalo? Non per Mauro Valentino, agente immobiliare e responsabile Class & Country Homes: «Qui a Roma è stato come scoprire l’acqua calda! Tutti sapevano. Dal salumiere al dirigente d’azienda, era risaputo da tempo, e non solo nel nostro ambiente». Un danno, osserva Valentino, anche per la categoria: «Ci tolgono la possibilità di trovare immobili adatti per le richieste che riceviamo, anche se il danno a ben vedere riguarda tutti i romani per i mancati introiti che inevitabilmente vanno a discapito di eventuali alleggerimenti fiscali o per migliorare i servizi in città».

Elisabetta Invernizzi